Almanacco del Calcio Toscano

Promozione Girone A – Calenzano-Pietrasanta 0-0

Finisce a reti bianche la gara tra Calenzano e Pietrasanta Su un terreno di gioco non in perfette condizioni, considerando il forte caldo degli ultimi giorni al “Magnolfi”. Gli ospiti perdono così la ghiotta occasione di poter approfittare del passo falso del Camaiore a Sagginale. Non si ferma, invece, il Vorno a Marlia: nuova capolista solitaria del girone. Il Pietrasanta ha fatto di tutto per portare a casa i tre punti, chiudendo la gara addirittura con 5 punte. Il Calenzano, da parte sua, ha giocato una gara senza sbavature, attento soprattutto a non perdere il match soprattutto nella ripresa quando il dominio del Pietrasanta è stato più evidente che nel primo tempo. Nella prima frazione, però, gli uomini di Del Medico hanno avuto la chance più nitida: su un calcio d’angolo Carusio ha svettato ma un salvataggio sulla linea di un difensore – a portiere battuto – gli ha negato la gioia del gol. Nella ripresa, poi, si sono resi pericolosi prima Tosi, con un tiro dal limite, e bomber Zizzari, che ha calciato bene ma Salvi in tuffo a terra è riuscito ad evitare il peggio. Quattro gare ancora da giocare, cinque i punti che separano il Pietrasanta dal Camaiore, sei quelli di distacco dalla nuova capolista solitaria Vorno. Il Calenzano, invece, si trova adesso a quota 37, in nona posizione a 5 punti dall’ultima posizione buona per i play off, occupata ad oggi dal Maliseti, in grado di prendere altri tre punti al 95esimo col solito Picchianti.

IL TABELLINO: 0-0
CALENZANO: Salvi, Berretti, Terrafino, Facchini, Sarr, Fattori, Iannelli, Aldrovandi, Massaro, Marchiseppe, Nencioli. A disp.: Evi, Canigiani, Mascii, Giuntini, Bucaioni, Ritarossi, De Carlo. All.: D Annibale Roberto
PIETRASANTA 1911: Gigliozzi, Badii, Burchielli, Tosi, Romanini, Carusio, Monaco, Bouhamed, Zizzari, Fiorentino, Capo. A disp.: Begotti, Bertelloni, Pedonese, Imoh, Ambrosini, Fargnoli, Moriani. All.: Del Medico Marco
ARBITRO: Labruna Leonardo di Pontedera, coad. da Gini Alessio di Pontedera e Melillo Federico Antonio di Pontedera

FONTE: Il Tirreno