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Serie D – Ghinassi (Lornano Badesse): “Un mese per svoltare”

L’esperienza per invertire la rotta di certo non gli manca. Capitano, leader ed esempio. Tommaso Ghinassi per il Lornano Badesse Calcio racchiude diverse figure e lui, con orgoglio ma anche con molta calma, ogni giorno cerca di dimostrare di averne tutte le caratteristiche. E in questo momento, dove il campionato vive una fase inusuale, è deciso a prendere per la mano la squadra con due punti fermi all’orizzonte: ritrovare fiducia e farsi trovare pronti quando la giostra inizierà di nuovo a girare.

Tommaso, con quale spirito si va all’allenamento?

«E’ strano. Di solito quando vai al campo, hai un obiettivo: preparare la partita della domenica. Invece, in questo momento si guarda avanti senza una meta. Però noi, avendo cambiato allenatore, si deve sfruttare questo periodo al massimo. Può essere la nostra grande occasione».

Quanto è difficile tenere la testa sul campo?

«Premetto che non è semplice, però è anche vero che qui ci sono persone che fanno di questa attività un lavoro. E poi non ci dimentichiamo mai che il calcio resta un divertimento, per lo meno per me lo è ancora. Quindi, si va in campo cercando di fare il meglio e per quelle due ore dobbiamo pensare solo ad allenarci».

Come ci arriva il Badesse a questo stop?

«Sicuramente come non ci sarebbe voluto arrivare. Non possiamo essere contenti di quanto fatto finora. La riprova è il cambio avvenuto poco tempo fa. Però, allo stesso tempo, questa pausa da modo a tutti di poter lavorare in modo non frenetico. Non è un vantaggio da poco, considerando che normalmente quando si inizia poi si arriva alla fine senza prove di appello».

Cosa non ha funzionato finora?

«Mister Guarducci ha pagato per tutti come succede di solito in queste situazioni. In campo però ci andiamo noi e mi sembra ovvio che dobbiamo fare qualcosa in più. Non c’è una cosa specifica che sia andata male. Bastano i risultati per dire che così non va».

Sicuramente l’attacco non ha girato come doveva…

«Non mi sembra giusto addossare la responsabilità ai singoli giocatori. E’ la squadra che crea. E noi non siamo stati bravi a tramutare in gioco le idee del mister. Anche nella fase difensiva possiamo fare meglio, ne sono convinto».

Quando sei arrivato pensavi che avresti trovato queste difficoltà a un certo punto della stagione?

«Ritenevo che una squadra quasi completamente nuova potesse far fatica, ma credevo anche che la preparazione avrebbe colmato piano piano questa mancanza di conoscenza. Quindi, piccoli ostacoli, ma non un inizio così in salita».

Il cambio in panchina come è stato vissuto?

«Quanto arriva per i motivi detti finora, è una sconfitta. L’allenatore non è solo una figura tecnica, ma spesso è prima una persona con la quale instauri un rapporto. Quindi, lui è stato mandato via, ma ripeto, le colpe principalmente sono le nostre, in quanto giocatori».

Con Bonuccelli il Badesse riparte anche da un modulo diverso. E’ un cambio complicato?

«Tutti, chi prima o chi dopo, ha giocato a tre dietro. E’ solo questione di abitudine. Forse i ragazzi più giovani avranno bisogno di tempo per abituarsi, ma davanti abbiamo questo mese anche per adattarsi alla richieste del mister».

Un nuovo tecnico, ma anche altri giocatori. L’inserimento di diverse pedine in gruppo già rodato è un rischio?

«Se penso a chi si è aggiunto, posso solo essere contento perché alzano il nostro livello. Personalmente, li ho accolti più che volentieri, perché penso possano portare alla squadra esperienza e qualità. Poi, se loro sono qui, è perché evidentemente noi avevamo delle carenze. Gira e rigira si torna sempre lì».

A proposito di novità, in società è arrivato Guerri. Questa figura che riferimento è per voi?

«Per Simone parla la carriera. Ha smesso poco tempo fa dopo una vita tra i professionisti. Sa di cosa parli quanto ti riferisci al gioco e capisce bene le nostre situazioni. Direi quindi che il suo ruolo è fondamentale per la squadra e per tutto il Badesse».

Che Tommaso Ghinassi abbiamo visto finora?

«Sono convinto di poter fare di più. Dai ragazzi con più esperienza è logico attendersi un passo in avanti. Siamo i primi a dover dare l’esempio e a trainare l’ambiente. Non sono soddisfatto per adesso».

Non sei solo uno dei senatori, ma anche il capitano. Cosa significa la fascia?

«Mi rende orgoglioso, anche se è una responsabilità. La società ha fatto un gran gesto e spero di ripagare la loro fiducia».

Da Guarducci a Bonuccelli cosa è cambiato?

«A livello calcistico secondo me ci sono diverse similitudini, perché entrambi vedono un gioco votato all’attacco. Spero che con un nuovo tecnico il gruppo ritrovi quella fiducia che è venuta meno. Ci stiamo lavorando molto su questo aspetto e vorrei credere che questo cambio ci faccia compiere quel salto in avanti del quale abbiamo bisogno».

La classifica non vi sorride. Un calcio di attacco è quello che serve ora?

«Intanto siamo all’inizio di un campionato anomalo. Poi sono convinto che la tattica attendista non sia per forza un bene, anzi, io quando gioco sono per andare in avanti. Certo, vanno trovati degli equilibri, ma stiamo già lavorando su questi abitanti. Quindi, andiamo avanti con le idee del mister e cerchiamo di uscire da questa situazione».

 

Che Badesse ti aspetti alla ripresa del campionato?

«Una squadra diversa. Sicuramente potremo contare sulla migliore condizione dei nuovi giocatori e poi sulla voglia di dare un segnale interno ed esterno. Le qualità c’erano e ci sono».

Parlando della società, gli obiettivi sono fissati in alto. Da giocatore navigato riscontri questa ambizione e la possibilità di un progetto duraturo?

«Il cambio in panchina credo sia sintomatico. Così come la rivoluzione dentro squadra e società. La dirigenza pretende il meglio, però ti mette anche nelle condizioni di esprimerti al massimo, non facendoti mancare niente. Quindi, le basi per crescere e diventare una realtà consolidata ci sono. Una mano la danno anche i risultati».

Da capitano quale promessa vorresti fare alla squadra?

«Vorrei aiutare i miei compagni a raggiungere i nostri traguardi. Per loro e per me, perché vederli orgogliosi di avermi affidato la fascia e di averli condotti dove volevamo, penso sia la più bella ricompensa che posso avere».

FONTE: badessecalcio.it