Almanacco del Calcio Toscano

Magera ripercorre l’annata della Fortis

Una salvezza sudata, un’annata complicata, tanta esperienza maturata sul campo: così si potrebbe sintetizzare la stagione della Fortis Juventus e del suo allenatore Nicola Magera. Il tecnico di Pistoia (nella foto da pagina Facebook Fortis Juventus 1909) era al debutto con una prima squadra e l’esperienza è stata sicuramente positiva, visto che nonostante le difficoltà è riuscito a traghettare l’incerto battello biancoverde alla permanenza in categoria.
“È stata una stagione ‘particolare’ – spiega il tecnico che prima di Borgo aveva maturato un’esperienza importante nel settore giovanile della Fiorentina – Avevo tante aspettative ma fin da subito mi sono reso conto delle difficoltà che avremmo dovuto affrontare. Mi sono gustato poco la preparazione estiva, perché la squadra era in costruzione, il mercato era sempre in corso ed eravamo un vero cantiere aperto. Siamo quindi partiti in ritardo, ma la squadra si è da subito resa conto delle difficoltà e ha creato un ottimo gruppo. Quando pareva che potessimo uscire dalle difficoltà, il mercato di dicembre purtroppo ci ha messo in difficoltà con la perdita di Oitana (sostituito da Piazze solo più di un mese dopo, n.d.r.). Gli arrivi di Muho e Buscè sono serviti a poco perché il primo non ha mai giocato e il secondo ha poi smesso. Ma poi alla fine tutto è finito bene e la salvezza anticipata credo sia un ottimo risultato per noi”.
Quale è stata la difficoltà più grossa che ha dovuto affrontare?
“Abbiamo una squadra giovane e ci è mancato un po’ di carattere talvolta. Del resto giocavamo spesso con ben cinque ragazzi del 2002 (fino all’anno scorso quote), oltre al 2003 e 2004. Questo aspetto non è da sottovalutare. Credo però che sia io come allenatore che buona parte del gruppo sia cresciuto tanto nel corso dell’anno. Borgo poi è una piazza unica che ti trasmette emozioni che in questa categoria è raro provare. I tifosi poi ci hanno aiutato: hanno capito a metà anno le nostre difficoltà e ci hanno sostenuto senza mai contestarci. Credo che questo sia stato un passaggio importante senza il quale non credo avremmo evitato i play-out. Mi rendo conto che la tifoseria aveva altre aspettative a inizio anno, ma anche loro hanno capito che le risorse erano inferiori agli anni scorsi e ci sono stati molto vicini”.
La classifica finale rispecchia il valore della squadra?
“Più o meno… Credo, per esempio, che l’Asta in attacco sia più forte di noi. Così come penso che a valori assoluti valiamo la Baldaccio Bruni. Noi abbiamo pagato una evidente difficoltà offensiva, considerando che i nostri tre attaccanti che si sono alternati nelle due posizioni d’attacco hanno complessivamente segnato 9 gol… Dura salvarsi con questi numeri”.
Quale è il giocatore che è più migliorato sotto la sua gestione nell’ anno?
“Difficile rispondere. Credo però che Noferi e Zoppi abbiano fatto uno step importante e che siano due giocatori davvero forti per la categoria. L’ex Prato era un terzino che abbiamo trasformato in centrocampista, anche se secondo me il suo vero ruolo (nel quale mi sento di consigliarlo per la D) è il terzo di sinistra di difesa. Zoppi è maturato e, dopo anni di “quota”, ha dimostrato ampiamente che può fare la differenza in Eccellenza. Ma vorrei citare anche il portiere Morandi, protagonista di un’annata ottima, considerando oltretutto che nelle ultime sue stagioni si era prima rotto il crociato e poi la spalla giocando due sole gare! Una menzione la merita anche il 2005 Morozzi che nel girone di ritorno ci ha dato una bella mano”.
E il futuro cosa riserva a Magera?
“È un po’ presto per dirlo. La società mi ha già chiesto se voglio rimanere. Ora mi devo un po’ disintossicare… Poi fra una quindicina di giorni ci rivedremo e capiremo se ci sono le condizioni per rimanere. Io mi sono trovato molto bene e mi piacerebbe, chiaro però che dopo una stagione così in sofferenza vorrei qualche garanzia in più dalla società. Di sicuro non ho parlato ancora con nessun altro, né ho ricevuto telefonate da altre società”.

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