Almanacco del Calcio Toscano

L.N.D. – Esposto contro Sibilia: si complica la situazione del presidente

Un nuovo terremoto scuote la Serie D: il Codacons ha presentato un esposto all’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) su Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, sostenendo che l’attuale numero uno della Lnd non può essere contemporaneamente un parlamentare della Repubblica il presidente di una Lega. “Il presente esposto concerne la presunta incompatibilità di cariche dell’onorevole Cosimo Sibilia, alla luce di quanto segue […] È un politico italiano, è un deputato eletto ed è un dirigente sportivo italiano”, si legge nel documento dedicato al presidente della Serie D, nonché componente della giunta Coni-Campania. Ma non solo: Sibilia è anche è vice presidente vicario della Figc e presidente del consiglio di amministrazione della Federcalcio Servizio Srl. Nell’esposto, dunque, si legge ancora: “Sibilia è contemporaneamente parlamentare della Repubblica, nonché ai vertici di organizzazioni sportive, con fondi pubblici. Tra queste, la Federcalcio Servizio Srl, una società partecipata (al 100%) dal socio unico, la Federazione Calcio”. Cosa che contrasta con specifiche norme di legge. Infatti, l’articolo 2 della legge 13 del febbraio 1953 (sugli incarichi parlamentari) parla chiaro: “I membri del Parlamento italiano non possono ricoprire cariche, né esercitare funzioni di amministratore, presidente (e via dicendo, ndr) in associazioni o enti che gestiscono servizi di qualunque genere per conto dello Stato o della pubblica amministrazione, o ai quali lo Stato contribuisce in via ordinaria, direttamente o indirettamente”. In aggiunta ecco cosa recita il decreto legislativo dell’8 aprile 2013: “Gli incarichi dirigenziali interni ed esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello nazionale, regionale e locale sono incompatibili con l’assunzione, nel corso dell’incarico, della carica di parlamentare”. Una situazione imbarazzante per Sibilia e per l’intera categoria, che potrebbe portare a un clamoroso ribaltone: il presidente del Coni Giovanni Malagò e il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sarebbero pronti a scaricare Sibilia, inducendolo alle dimissioni. E chissà se Gabriele Gravina, presidente della Figc, non abbia già in mente di sfiduciare Sibilia in Consiglio Federale. Nel mentre – e nel silenzio colpevole sia di Sibilia sia del suo braccio destro Luigi Barbiero – il calcio dilettantistico continua ad annaspare. Per colpa di un protocollo anti–Covid mal concepito, la ripresa dei campionati è ancora un mistero (forse dopo il 3 dicembre, forse ancora più in là…) e molte delle 166 società di Serie D sono allo stremo; dopo non essersi visti restituire i soldi delle iscrizioni alla stagione 2019-2020, ora i club dilettantistici dovranno mandare già un boccone tanto amaro quanto indigesto: l’abolizione del vincolo sportivo. Se davvero si vuole salvare la Serie D bisogna fare presto.

FONTE: ilgiornale.it

Questa la risposta del presidente Cosimo Sibilia, pubblicata sul sito della LND: ““Apprendo che diversi siti e qualche agenzia di stampa stanno rilanciando l’iniziativa di una Associazione dei Consumatori che, invocando una Legge del 1953, ipotizza una mia presunta incompatibilità tra il ruolo di deputato e l’incarico di Presidente della Lega Nazionale Dilettanti. Non voglio annoiare con approfondimenti giuridici, che peraltro interessano a pochi – dichiara Cosimo Sibilia, Presidente della LND da gennaio del 2017, con riferimento a un’iniziativa del Codacons – tuttavia faccio notare che, per l’appunto, dal 1953 ad oggi, numerosi sono i presidenti non solo di associazioni di diritto privato come le Leghe, ma di Federazioni Sportive Nazionali e di Enti di Promozione che sono stati e sono ancora oggi in carica pur servendo il Paese come parlamentari e nessuno ha mai eccepito una cosa del genere. Offenderei l’intelligenza comune, quindi, se non evidenziassi che questa scoperta della mia presunta incompatibilità avviene quando mancano ormai pochi mesi allo svolgimento delle Assemblee elettive. Segno evidente – conclude Sibilia – del nervosismo di chi preferisce tentare di screditarmi piuttosto che confrontarsi sui programmi, sul piano dialettico e nei consensi. Tuttavia, la mia storia lo conferma, non mi faccio certo intimidire da queste iniziative. Chi mi conosce sa che risponderò in tutte le sedi con la forza dei risultati ottenuti”

Il Codacons ha poi nuovamente replicato a Sibilia: “Forse Sibilia, quando parla di intimidazione, applica agli altri i suoi criteri culturali – spiega il Codacons – Perseguire il rispetto delle disposizioni vigenti e chiedere il parere delle autorità competenti, è prerogativa della nostra associazione, riconosciuta dalla Suprema Corte di Cassazione secondo cui il compito del Codacons è “spianare la strada, tramite il superamento degli ostacoli di ogni genere di cui tale strada potrebbe essere disseminata, ove ad agire fosse il singolo: non ultimo quello insito nelle remore del cittadino isolato ad affrontare costose controversie per somme relativamente modeste, nei confronti di avversari agguerriti” (sentenza n.17351/11). Riguardo ai sospetti e alle giustificazioni di Sibilia vogliamo spiegargli che, anche se tanti altri soggetti hanno versato in passato nella sua stessa condizione di presunta incompatibilità – il cui accertamento non compete certo al Codacons ma all’Anac – ciò non esclude che la sua situazione attuale possa configurare una forma di illegalità. Gli auguriamo ovviamente che dinanzi all’Anac possa dimostrare la sua totale estraneità alle accuse, ma intanto farebbe bene ad inviare all’Anticorruzione le sue spiegazioni, perché quanto affermato ieri non appare certo sufficiente a fugare i dubbi su una possibile incompatibilità”.

Scarica ora la nuova App dell’Almanacco del Calcio Toscano

Ordina qui il nuovo Almanacco del Calcio Toscano 2020