Almanacco del Calcio Toscano

Serie D – Piancastagnaio: 4000 abitanti che sognano la Serie C

Alle pendici del monte Amiata si sogna una storica promozione in serie C. Merito della Pianese, formazione che dopo 31 giornate è al comando del girone E di serie D con 57 punti, frutto di 16 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. Il successo per 2-0 sullo Scandicci (veniva da 4 vittorie in 7 gare positive) ha consentito ai bianconeri di allungare a +3 sulle più immediate inseguitrici, in un torneo all’insegna della massima incertezza: in appena 5 punti sono racchiuse ben sei squadre e quindi da qui al 5 maggio può accadere veramente di tutto. Però a Piancastagnaio, comune di 4.168 anime, il più a sud della provincia di Siena, i tifosi si godono i loro beniamini davanti a tutti, soprattutto a compagini ben più ambiziose. E la ripartenza di slancio delle zebrette dopo la sosta per il Torneo di Viareggio, con il primato consolidato, non fa altro che alimentare certi pensieri.
“Abbiamo interpretato la partita nel modo giusto, contro un avversario difficile che veniva da sette risultati utili consecutivi, uno Scandicci che è squadra di temperamento e organizzata – sottolinea il tecnico Marco Masi, ex libero di Torino, Genoa e Napoli -. Siamo stati capaci di metterci sotto l’aspetto della determinazione e dell’agonismo al pari degli avversari, poi i ragazzi sono stati bravi a tirare fuori le qualità di cui indubbiamente dispongono. Non era una gara facile, siamo riusciti a sbloccarla subito e questo ha messo il match sul binario che volevamo, però si dice che la fortuna aiuti gli audaci… La svolta a mio avviso è stata proprio nell’essere capaci di non sfilacciarci, quando gli avversari ci hanno messo più pressione, siamo stati bravi a rimanere ordinati e a ripartire negli spazi che lo Scandicci poteva concederci. Del resto, non si può pensare di andare sempre a cento all’ora per tutta la partita. Ci sono dei momenti in cui occorre soffrire nell’arco di una gara e restare comunque compatti”.
L’affermazione della Pianese, abbinata agli altri risultati, ha consentito di mettere tre lunghezze sulla seconda in classifica. “Mancano sette partite, noi ci vogliamo provare sino alla fine, sarebbe da pazzi non farlo, Se in fondo saremo stati bravi, raccoglieremo un risultato insperato e clamoroso. Questa è l’unica cosa certa che mi sento di dire, però 21 punti a disposizione sono tanti, con tre scontri diretti ancora da disputare. Chiaro comunque che avere 3 punti di margine ora ci fa piacere e ci riempie di orgoglio e responsabilità, ma questo non ci deve piegare bensì a riempire il petto e spingerci ad affrontare tutti i prossimi impegni con il piglio con cui siamo scesi in campo domenica”, sottolinea il 60enne allenatore pisano che in precedenza ha guidato anche la Primavera della Sampdoria, gli Allievi Nazionali dello Spezia, Gavorrano, Borgo a Buggiano, Pontedera, Cascina e Viareggio.
A rompere l’equilibrio, dopo pochi minuti, un gran gol di Damiano Rinaldini, poi a inizio ripresa il raddoppio di Lorenzo Benedetti, arrivato a quota 18 centri, subito a ridosso del duo Samon Rodriguez (Seravezza Pozzi) e Riccardo Moreo (Prato), mentre il bomber principe del girone è Cristian Brega (Ponsacco) con 20 reti. “Sono contento perché ho già superato le quattordici reti della scorsa annata – dichiara l’attaccante 26enne arrivato in estate dal Seravezza – e adesso punto alle venti. L’importante è fare più gol possibile per portare in alto la Pianese: non mi pongo limiti. Sicuramente è un bel momento per noi, stiamo facendo un campionato strepitoso. Esprimiamo bel gioco e i risultati sono dalla nostra parte, in un torneo fino a questo momento molto equilibrato. Dobbiamo continuare su questa strada, anche perché tutte le squadre che sono in alto sono ben organizzate e vogliose di centrare un obiettivo prestigioso. Noi dobbiamo pensare partita dopo partita, per poi vedere a maggio la nostra posizione. Che partite saranno? Lottare per la vittoria del campionato è qualcosa di speciale, ma noi dobbiamo restare umili e concentrarci al meglio in ogni allenamento”.

FONTE: repubblica.it