Almanacco del Calcio Toscano

Io Proprio Io: Tommaso Zepponi

di Andrea L’Abbate

Io Proprio Io va alla scoperta di Tommaso Zepponi, presidente del Grassina già in giovane età: appassionato di calcio come pochi, è uno “talenti” su cui puntare per il nostro calcio. Lo scopriamo in una lunga chiacchierata alla quale il numero uno della società rossoverde si dedica con passione e senza veli. Tommaso Zepponi è così: ordinato, serio, rispettoso, altruista, con senso del dovere, magari un po’ permaloso. Almeno, il segno zodiacale Vergine dice questo…

Il bimbo e il campione, Tommaso Zepponi con Enrico Chiesa

Il senso del dovere, l’amore per il lavoro

“Beh, direi che ci ha azzeccato – confessa il presidente – Quello che hai detto rispecchia con precisione come mi sento. In particolare, il senso del dovere è una cosa che mi ha trasmesso il babbo (titolare e fondatore della Zetati, la ditta di famiglia, che sponsorizza il Grassina, n.d.r.). E’ sempre stato un amante del lavoro, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via: è sempre stato così e lo è ancora adesso che siamo cresciuti tantissimo.

Foto di famiglia in casa Zepponi

Ci ha sempre dato l’esempio e trasmesso a noi tre figli (Tommaso è il “secondo”, con Chiara primogenita di due anni più grande e Tobia, il più giovane, adesso 33enne) il significato del lavoro. Ha sacrificato la vita per il lavoro ma quello che ha costruito è sotto gli occhi di tutti: ma nonostante ciò, non ci ha mai fatto mancare nulla, tantomeno il suo affetto o il suo “essere babbo”. Naturalmente anche la mamma mi ha trasmesso tanti valori positivi, fino alle scuole e’ lei che ci ha supportato e soprattutto sopportati….Diciamo pure che per me i miei genitori sono i migliori del mondo! Io permaloso? Direi di no, mentendo sapendo di mentire! Sì, effettivamente me la prendo per bischerate…”.

Un fantasista malato di calcio

Come nasce la sua passione per il calcio?

Tommaso con Giancarlo Antognoni e il Premio Nereo Rocco assegnato al Grassina nel 2019

“Sono malato per il calcio. E non so dire come mi è nata, visto che nessuno in famiglia ne è “affetto”. Fin da piccino ho voluto giocare a calcio e a casa giocavo a palla, facendo danni… Poi a 6 anni iniziai a giocare nel Grassina e ho fatto tutta la trafila fino ai 23 anni quando sono andato a giocare un anno al Terranuova in Prima Categoria. Che giocatore ero? Agli inizi fantasista o seconda punta, anche se poi con il passare degli anni mi sono trasformato in centrocampista centrale: ma ero 56 kg, non ingrassavo mai e in campo ero un fuscello”.

Nato col cuore viola

Tifoso della Fiorentina, o sbaglio?

Presidenti fianco a fianco, Tommaso con Rocco Commisso

“Tifosissimo! Ho sempre tifato viola, sono di Firenze: come potrebbe essere altrimenti? Fin da piccino, nonostante nessuno mi avesse instradato al calcio, ho sempre seguito le vicende della squadra viola”.

Dopo aver smesso di giocare, come è nata l’idea di seguire il Grassina da dirigente?

E vola vola si va… il tempo del successo

“Nel 2012 mio padre mi propose di entrare come sponsor nel Grassina con due obiettivi chiari: salire di categoria (la squadra saltellava dalla Prima alla Promozione) e ricreare senso di appartenenza in paese, del resto noi abbiamo e viviamo l’azienda a Grassina. A distanza di 10 anni, posso dire che ci siamo abbastanza riusciti, soprattutto nel secondo obiettivo.

Dieci anni di Grassina, solo chi cade può risorgere

Abbiamo tifosi caldi (le Brigate Rossoverdi), che non ci fanno mai mancare il loro sostegno, ma anche aziende che grazie a noi si sono avvicinate alla società, come Delvecchia, Stilla,Tas, Astra e Cantini Lorano. Voglio anche citare altri sponsor che ci aiutano da anni e che non hanno legami con Zetati, mi riferisco a Provvedi Meccanica, Trony, Zangarelli, Cartoprint e Cono Firenze. A livello sportivo siamo arrivati in serie D, rimanendoci due anni: il primo fu una cavalcata incredibile che solo il covid purtroppo fermò, a 6 giornate dalla fine eravamo terzi…: adesso purtroppo siamo in Promozione, ma determinati a risalire”.

Zepponi con Vincenzo Montella

I momenti di amarezza…

In 10 anni tanti momenti belli, ma qual è stato il più brutto? Il coinvolgimento, suo malgrado, nel caso “Combine in Eccellenza”?

“No, direi di no. Le due retrocessioni consecutive mi hanno segnato di più: il Covid ci ha dato una bella botta, e poi per errori nostri e per cose capitate siamo tornati in Promozione. Certo, la vicenda del “Combine in Eccellenza” mi lascia tanta amarezza: vedersi coinvolto non essendo colpevole di niente lascia tanta amarezza che nessuno potrà mai cancellare. Se l’ho digerita? No, non lo farò mai anche perché i miei affetti più vicini, la famiglia, faticava a capire cosa potesse essere successo. Non è stato facile far capire ai miei familiari cosa era veramente accaduto”.

Tommaso con Leonardo Torrini, uomo copertina dell’Almanacco 2019, senza fotomontaggi…

Ha accennato prima alla volontà di risalire dalla Promozione...

“L’obiettivo è quello: senza proclami, né spese folli. La Serie D? No, non eravamo cresciuti troppo in fretta: non è stato quello il problema. Ma credo che attualmente per risorse e anche per il fatto di non avere un settore giovanile vero e proprio la scarpa giusta per il Grassina sia l’Eccellenza”.

Due cuori e una capanna… da trovare

Passiamo alla vita privata: si avvicina ai 40 anni, il momento in cui… “si mette la testa a posto”!

“In effetti… Sto cercando casa e sono felicemente fidanzato con Elisa: penso sia la persona giusta con la quale costruire qualcosa di importante e duraturo. A casa non mi hanno mai fatto pressione in nessun senso”.

L’azienda di famiglia

Tornando all’azienda di famiglia, negli ultimi anni Zetati è cresciuta molto: e continuerà a crescere?

Zetati, l’azienda di famiglia

“Lavoriamo per questo: negli ultimi anni ci siamo ampliati, da 30 dipendenti a poco più di 100, aprendo anche la mensa aziendale completamente gratuita per tutti i nostri collaboratori. Per me entrare in azienda è stato un percorso naturale: l’azienda stava allargandosi e c’era bisogno di noi. E così sia io che mio sorella, che poi mio fratello più giovane Tobia, abbiamo preso la nostra strada all’interno dello staff: ognuno di noi ha tre compiti diversi, ben precisi (io gestisco insieme ad altre persone le risorse umane e i gruppi lavoranti esterni, loro più lo sviluppo prodotto e i campionari). Devo confessare che non ho mai avuto le idee chiare su cosa fare “da grande” quando avevo 15/16 anni: io volevo fare il calciatore… Tobia, per esempio, non è per niente interessato al calcio: è decisamente un tipo più creativo rispetto a me!”.

Anche i Presidenti vanno in vacanza!

Un Belmonte di illusioni

Qualche stagione fa sognava di trasformare il campo di Grassina della Casa del Popolo nella vera casa rossoverde, così come spingeva per la fusione con il Belmonte.

“Dolenti note… il progetto che avevamo presentato alla Casa del Popolo non ha nemmeno mai ricevuto risposta da parte loro. Noi volevamo fare uno stadio con un centro fisioterapico e una palestra sotto la tribuna e un campo di calcio a 7. Ma purtroppo la direzione della Casa del Popolo non ci ha mai nemmeno degnato di un parere! La fusione con il Belmonte… Sono anni che abbiamo intrapreso un percorso di collaborazione che, nella mia testa e in maniera molto chiara e trasparente, doveva sfociare in una totale fusione; questa è sempre stata la mia grande speranza, almeno lo speravo fino a 3 mesi fa. Poi, a nostra totale insaputa, la dirigenza del Belmonte ha annunciato un’altra collaborazione con il Tau Altopascio: per carità, liberissimi di farlo. Continueremo la collaborazione, ma è ovvio che a questo punto qualsiasi tipo di fusione è da considerarsi tramontata. Mi spiace un mondo perché una società unica a Grassina dalla Scuola Calcio alla prima squadra mi pareva la scelta più ovvia e giusta, soprattutto per un risparmio di energie e costi, naturalmente perseveremo nell obiettivo in futuro di avere tutta la filiera nostra”.

Parterre de rois a Il Gioco è fatto, Zepponi con Athos Rigucci, Simone Settesoldi e altri protagonisti

Il tempo è galantuomo

Ma, nonostante tutto, Tommaso ha una passione sfrenata e per questo a Grassina possono stare tranquilli su ciò che farà la società rossoverde nel futuro: perché nel calcio, come nella vita, il tempo è galantuomo e chi si comporta bene prima o poi raccoglie i frutti del lavoro svolto…

Tommaso Zepponi prende alla lettera lo spirito di Io proprio io che apre l’album dei ricordi. Ecco le sue 10×15 da ragazzo, su carta Kodak e flashata per riprodurle in digitale. E’ lui proprio lui!


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