Almanacco del Calcio Toscano

Epilogo dell’Eccellenza Girone C – Il presidente del CRT Mangini risponde all’Antella

Ritengo doveroso entrare nel dibattito aperto dal Sig. Goretti, Direttore generale dell’Antella (leggi qui l’intervista rilasciata su queste pagine), avendo chiamato in causa la gestione del Comitato Regionale in merito al mancato intervento nell’ultima giornata del campionato di Eccellenza, allorquando la partita Porta Romana – Terranuova Traiana è stata interrotta dal Direttore di Gara per consentire la rimozione di uno sciame di api posizionatosi in prossimità del terreno di gioco, poi ripresa dopo circa 40’. Il Direttore Generale, comprensibilmente amareggiato per l’esito del campionato nonostante l’impegno e gli sforzi profusi, pur mantenendo toni civili e pacati ritiene che quanto accaduto poteva essere gestito diversamente dal Comitato, con ciò attribuendo implicitamente all’organo da me presieduto un potere d’imperio sulla gestione delle gare in corso che, viceversa, non si rinviene in nessuna norma federale e neppure trova sostegno in più o meno noti episodi sportivi simili avvenuti nel passato sia a livello nazionale che regionale (basti pensare a quanto accaduto all’ultima giornata del Campionato di Eccellenza della stagione sportiva 2008/2009). E’ compito del Comitato garantire il regolare svolgimento dei campionati ed in questo senso ovviamente si devono intendere, tra le altre, le disposizioni volte a prevedere la contemporaneità dell’inizio delle gare per le ultime due giornate di campionato, tanto che i ritardi nell’inizio delle gare vengono sanzionati dal Giudice Sportivo, tuttavia una volta dato avvio alla gara l’unico soggetto dell’ordinamento sportivo deputato a gestirne il regolare svolgimento è il Direttore di gara, fatte salve le competenze dell’Autorità Statale per la gestione dell’ordine pubblico. In nessun modo quindi l’ordinamento federale consente ad altri soggetti, ivi compresi i Comitati organizzatori, di decidere se e quando interrompere una gara e decretare l’interruzione anche delle altre gare in corso potenzialmente interessate per motivi di classifica. Non si è trattato quindi di una mancanza di volontà nell’assumere una decisione d’imperio ma piuttosto della volontà di rispettare i regolamenti e le prerogative di ciascuna componente del complesso meccanismo che consente, ogni stagione, lo svolgimento di migliaia di gare su tutti i campi della Regione, dalle categorie più alte come Eccellenza e Promozione fino alla terza categoria ed al settore giovanile, al calcio a 5 e femminile. E’ necessario, però, riflettere anche su altri due importanti aspetti strettamente connessi all’argomento. L’impossibilità di definire una casistica esaustiva e non esemplificativa. Penso ad esempio a quale potrebbe essere la gestione organizzativa dell’ultima giornata di campionato durante la quale una gara, con interesse di classifica,non può essere portata a termine per infortunio del direttore di gara o impraticabilità di campo, tanto per indicare i casi più imprevisti, ai quali se ne potrebbero aggiungere altri con particolari specificità. Altro aspetto, quello delle oggettive difficoltà logistiche e organizzative che un sistema di monitoraggio così capillare richiederebbe. Il Comitato, infatti, avrebbe l’obbligo di predisporre un’organizzazione tale da garantire l’eventuale intervento di sospensione delle gare interessate in tutte le categorie dove ci sono assegnazione di titoli (promozione o retrocessione) Regionali e Provinciali, quindi dall’eccellenza alla 3 categoria, agli juniores agli allievi e giovanissimi, al calcio a 5 e femminile. Considerato che in ogni stagione sportiva sono molti i campionati che terminano nella stessa giornata (quest’anno, per esempio, per rimanere ai soli campionati dilettanti regionali, il 15 maggio la Promozione, la I e II categoria per un totale di 25 gironi) e che ci potrebbero essere in media 4 gare per girone con interesse di classifica, risulterebbe molto problematico, per non dire impossibile, garantire la presenza contemporanea e il coordinamento di decine di collaboratori del Comitato sui campi interessati. L’equità e la regolarità dei campionati sono principi fondanti del nostro ordinamento ed è compito del Comitato garantirne il massimo rispetto, contrastando ogni forma di compromissione di tali principi ma ciò non può tradursi in interventi estemporanei e a caldo, non supportati da specifiche norme, che se da una parte potrebbero essere letti come tutelanti tali principi dall’altro non terrebbero conto del complesso meccanismo normativo e organizzativo generale appena indicato. Concludo, quindi, sottolineando come il tema posto da Goretti sia certamente sentito e compreso dal Comitato ma che, altrettanto, debba essere eventualmente affrontato nelle opportune sedi nazionali, mettendo al tavolo tutte le componenti interessate e provando ad elaborare una proposta condivisa e metabolizzata, ove ve ne siano concretamente le possibilità.
Paolo Mangini (Presidente Comitato Regionale Toscana – L.N.D.)

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