Almanacco del Calcio Toscano

Eccellenza/A – Nieto (Roselle): “Bella stagione, ma manca il meglio!”

“Grazie dei complimenti, ma adesso va finito il lavoro!”. Questo il senso delle parole di Francesco Nieto, capocannoniere del Girone A di Eccellenza, alla guida del Roselle capolista (ormai non più sorprendente) del campionato.
“Sì, effettivamente – spiega il centravanti di Porto Ercole (e cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Piacenza) – non avevamo l’obiettivo di vincere il campionato, anche perché non sapevamo con esattezza nemmeno il valore vero della squadra. Siamo partiti per salvarci, ma le vittorie ci hanno aiutato a far crescere la nostra autostima e soprattutto ingolosiscono… Ora non ci possiamo nascondere, ci puntiamo: il Seravezza è l’inseguitrice più vicina ed è sicuramente anche la più attrezzata, oltretutto ha fatto anche un ottimo mercato a dicembre. Non dimenticherei però anche il Piombino che, zitto zitto, è lì a un passo”.
Cosa ti fece scegliere Roselle nell’estate scorsa?
“Io vengo da 4 stagioni ad Albinia dove c’è un ambiente molto particolare e familiare: dopo 4 anni, e la retrocessione, gli stimoli si erano un po’ persi. Ho colto quindi questa opportunità al volo, perché Roselle è una realtà in crescita, una società serissima con un progetto importante (la realizzazione di un centro sportivo, con campi da gioco, un ristorante e una foresteria, n.d.r.). Questo il miglior Nieto di sempre? Beh, con l’Albese in D feci 18 gol, ora ho già raggiunto questa quota, ma per rendere davvero questa la stagione la più bella di sempre, manca un cosa sola… che non dico per scaramanzia, ma che credo sia facilmente intuibile!”.
C’è ancora del rimpianto per la sconfitta in finale di Coppa Italia di Eccellenza con la Baldaccio Bruni?
“Sì, quello è un tasto dolente, ci è rimasta un po’ “sul gozzo”: perdere ai rigori fa male, immagino chi perde un Mondiale o una Champions quanto possa far male… C’è il rimpianto di non aver espresso quel giorno il nostro miglior calcio: è dura da digerire”.
A Roselle sei paragonato ad Higuain. È vero?
“Fra il serio e il faceto, effettivamente, me lo dicono: sia per l’aspetto fisico che per il rendimento… ma non scherziamo! Higuain attualmente è sicuramente l’attaccante più completo che c’è in Italia e quindi cerco di imparare da lui e di prenderlo a esempio”.
L’obiettivo, non si dice ma si pensa, è quindi quello di portare il Roselle in serie D, lì dove (prima della parentesi rossoblu dell’Albinia) Nieto, attualmente fuori per squalifica, ha giocato e segnato tanto con Spezia, Albese, Santhià e Pianese, cosa che del resto aveva fatto anche precedentemente con Acireale, Lecco, Pro Vasto e Cuoiopelli Cappiano in serie C (dopo aver debuttato in B con il Piacenza e aver anche partecipato al Mondiale Under 20, con Pellè e Nocerino). E per uno che si è rotto due volte il crociato del ginocchio sinistro sarebbe sicuramente una gran bella rivincita contro il destino avverso!