Kouame (Cittadella): “Non mi pongo limiti!”
È sulla bocca di tutti,: già tre gol in campionati (decisivi) e l’assist sabato a Empoli che ha permesso al Cittadella di conquistare una vittoria pesantissima. Stiamo parlando di Cristian Kouame, giovane attaccante ivoriano del 1997, la cui carriera da calciatore “vero” è partita in Toscana, prima nella Sestese e poi nel Prato. Sta vivendo il miglior momento della sua ancor giovane carriera che si annuncia densa di soddisfazioni. Arrivato in Italia nell’ottobre del 2013, fu tesserato a metà stagione dalla Sestese nel gennaio successivo; poi una stagione nella Primavera del Sassuolo, quindi il ritorno in Toscana nella prima squadra del Prato e infine il salto nel 2016 in serie B a Cittadella (via Inter) che poi ha rilevato l’estate scorsa l’intero cartellino del giovane ivoriano.
“Sono davvero contento – ci dice, in un ottimo italiano, Kouame – perché sto vivendo un gran bel momento. Il tecnico mi fa sentire molto importante e i compagni mi stanno aiutando molto. Sono cresciuto molto e ho beneficiato del fatto di essere impiegato con continuità dall’allenatore. Sì, è vero: ho iniziato la stagione molto bene e voglio crescere domenica dopo domenica. A Cittadella mi sto trovando benissimo e fin dall’inizio ho legato subito con l’ambiente perché mi hanno accolto tutti molto bene”.
Quali sono attualmente i tuoi limiti?
“Innanzitutto devo migliorare nel gioco “spalle alla porta” e devo puntare maggiormente sul puntare l’avversario. Non mi pongo limiti su dove potrò arrivare: so che, tanto per fare un esempio, Real Madrid e Barcellona sono inarrivabili, ma vediamo cosa saprò conquistare nei prossimi tempi: l’importante è che lavori sodo e che migliori domenica dopo domenica. La vita è strana, tutto è possibile e mi voglio lasciare aperta ogni possibile finestra”.
Tornando alla tua prima parte di carriera, cosa porti con te della nostra Toscana?
“Ricordi bellissimi e persone fantastiche. La Sestese è stata la prima società ad accogliermi e mi trovai subito molto bene: il presidente rossoblu (ora non lo è più a dir la verità, n.d.r.) Filippo Giusti mi accolse in casa e mi fece sentire uno di famiglia. Non mi ha mai fatto mancare nulla. Mi dispiace molto quello che sta accadendo a lui perché io non posso che parlarne bene. Qualunque cosa succeda alle persone attualmente indagate, per me restano ottime persone”.