Almanacco del Calcio Toscano

Serie D Play-out – Tutto sul derby “fratricida” Colligiana-S.Donato

In palio la salvezza… in 90 minuti (o 120) Colligiana e S.Donato Tavarnelle si giocano domenica al “Gino Manni” di Colle val d’Elsa, ore 16, la permanenza in categoria: i biancorossi potranno contare sul pareggio dopo i supplementari, il S.Donato su uno stato di forma forse superiore. Ecco le impressioni dei due allenatori nell’immediato pre-partita.

STEFANO CAROBBI (all. Ol.Colligiana)
Siete all’ultima partita della stagione. Riavvolgendo il nastro, che stagione è stata la vostra?
“Se ad inizio stagione mi avessero detto che sarei arrivato ai playout avrei firmato subito. Per come è andato il campionato, però, ci sono un po’ di rimpianti e dobbiamo fare mea culpa”.
Adesso c’è la sfida con il San Donato Tavarnelle per la permanenza in categoria. In quali condizioni fisiche e mentali arrivate al match?
“Queste sono partite che rianimano anche morti. I giganti possono diventare piccoli, e viceversa, tutto dipende dal carattere dei calciatori. La stanchezza fisica va via, subentrano anche altre componenti”.
Considerando che in campionato avete sempre vinto contro i vostri prossimi avversari, cosa teme maggiormente della partita di domenica?
“Ai miei ragazzi ho detto: ‘in campionato sono state due amichevoli, adesso c’è la partita vera”. Non si può rapportare questa sfida con quelle del campionato. Ci sono mille sfaccettature che non puoi allenare, devi cercare di tenere sulla corda tutta la squadra”.

MARCO GHIZZANI (all. S.Donato Tavarnelle)
Siete all’ultima partita della stagione. Riavvolgendo il nastro, che annata è stata la vostra?
“Sicuramente è stata un’ esperienza importante per me, per la società e anche per i giocatori. Penso che abbiamo il campionato che ci s’aspettava e che ci siamo meritati di giocare i playout. Ci sono partite da recriminare, ma 37 punti da neopromossa sono un risultato meritato. Dobbiamo essere contenti di ciò e giocarci la partita della vita. Non resta che caricare la squadra”.
Adesso c’è il match con la Colligiana per la salvezza. In quali condizioni fisiche e mentali arrivate al match?
“È una partita da giocare più dal punto di vista mentale che non tecnico-tattico. L’aspetto fisico è fondamentale, nei 90 o 120 minuti potrà dire la sua chi sta meglio. È difficile recuperare energie. Contano testa, generosità e voglia di dire la nostra. Emergerà sicuramente l’abilità tecnica individuale, ma alla base c’è l’aspetto nervoso”.
Considerando che in campionato avete sempre perso contro i vostri prossimi avversari, come giocherete a questa partita?
“Ci ho sempre fatto la bocca a fare i playout. La giusta tranquillità, magari solo apparente, è l’aspetto che preparerà la squadra. È una partita vera, che ti giudica, che ti condanna. La retrocessione ti segna per tutta la vita calcistica e ti fa ricominciare”.

Interviste a cura di Stefano Fantoni