Serie D – La nuova Lucchese si presenta al gran completo
È il gran giorno della cordata guidata da Mario Santoro, Bruno Russo e Daniele Deoma che insieme a Alessandro Vichi si sono assunti l’onere di far ripartire il calcio a Lucca e che come primo atto, anche simbolico, hanno tenuto la prima conferenza stampa al Porta Elisa che riapre così i battenti. “E’ la prima volta che sono veramente emozionato – ha attaccato Mario Santoro – tutto è nato perché dalla famosa partita con la Triestina sono a Lucca, all’epoca era una struttura che era una famiglia e si respirava un’aria diversa. Si era riuscita a creare una unità di intenti che poi non si è più ricreata. Il vero motivo che mi ha mosso è stato questo. Ci sarà da rendere efficiente lo stadio per far vivere la Lucchese, da qui nasce il coinvolgimento del territorio e delle aziende. Così come il coinvolgimento di Russo e Deoma. Domani presenteremo lo staff tecnico e dopo dovremo solo lavorare. Siamo indietro su tutto, a partire dall’Acquedotto. La squadra dovrà iniziare a allenarsi dalla prossima settimana. Se noi si partiva, si partiva solo dalla serie D, non da altro, l’unico problema che avevamo è che la squadra è stata assegnata venerdì sera, dovevamo fare tutto in fretta, i soldi però ci sono sempre stati”. “Le aziende che hanno sostenuto il progetto – ha aggiunto – sono: Cobel, azienda petrolifera, famiglia Marchetti, con Bardhal e Toscogas e Mec, famiglia Puccetti, con Acqua Silva, gruppo Geonova, Luca Gelli con la Celfa, Varia Costruzioni, e a breve parteciperanno e Sofidel e altri che si aggiungeranno. Hanno abbracciato un progetto, il budget è già stato stabilito, quest’anno sarà inferiore visto che ieri abbiamo già vinto un campionato. Sono contento di aver messo la faccia, il mio ruolo sarà quello di direttore generale, ma contano relativamente, devo ringraziare tutti ma permettetemi di ringraziare il notaio Costantino e il commercialista Mei che sono stati fondamentali”. “Settore giovanile? Ci dovete dare una settimana di tempo per organizzarci, servono i campi e dobbiamo rivederci con il Comune, l’Acquedotto dobbiamo farlo risistemare, l’idea è fare tre squadre. Dobbiamo definire delle cose con il Comune. Proviamo a ripartire dai ragazzi che c’erano. il budget non diciamo quanto è ma sarà lo stesso per i tre anni. Sarà un anno di transizione, abbiamo un nome da salvaguardare, ma è normale che avendo già speso 350mila euro sono già stati spesi, l’anno prossimo non ci saranno da darli. Conviene prendere più classe 1999 e 2000 in prospettiva e possibilmente qualcuno che sia nostro”. “I soci saranno i tre e poi il progetto consentirà di ampliare la compagine se ci saranno persone, siamo aperti. Non ci sono porte chiuse è chiaro che la partenza sarà importante. Il marchio? Saremmo onorati che qualcuno ci contatti, troverei strano il contrario. Mariani? Ho dato una parola a delle persone a partire dal mister, poi se si parla per parlare: c’era il problema di iscrivere la squadra, Mariani mi ha detto che veniva alle 9,30 di lunedì, era impossibile. Se fanno un’offerta la valuteremo, ma non deve essere toccato l’assetto”.
Il neo presidente della Lucchese Bruno Russo si presenta. È visibilmente emozionato e sottolinea: “Mi associo alle emozioni di Mario perché parlare di Lucchese per me è sempre una cosa particolare. Non mi interessa il passato sul quale potrei scrivere un libro, voglio soltanto ringraziare Mario Santoro, Daniele Deoma e il meno conosciuto Alessandro Vichi che ha fatto un lavoro straordinario per far partire questo progetto. Secondo me è un progetto della città, deve essere di tutte quelle persone che vogliono bene alla Lucchese. Siamo in ritardo su tutto, abbiamo tanto da lavorare e spero nella collaborazione di tutti. Un giorno vorrei arrivare ad avere una società come quella in cui ho giocato. Alla base di tutto, la Lucchese deve essere una società sana. Avrò un ruolo molto particolare e importante ovvero il presidente”. Dopo “la ruspa” ha preso la parola Alessandro Vichi che insieme a Santoro è stato il maggior promotore alla ricerca degli sponsor per dar vita alla nuova Lucchese: “Anche se sono meno conosciuto, vivo a Ghivizzano, lavoro in una compagnia petrolifera, non sono abituato alle conferenze stampa, anche se io guardo le aziende dall’interno che devono portare dei numeri e che devono sostenersi. Mi sono avventurato in questo percorso perché per me il calcio è sempre stato vissuto sotto altri profili, ho fatto l’allenatore nelle giovanili, fino a due giorni fa facevo parte del Ponte a Moriano, ma alla fine sono sempre stato tifoso della Lucchese. Ci saranno critiche, ma il mio sogno sarebbe quello che i lucchesi capissero che ciò che è stato fatto ieri è qualcosa di folle, tutti (il notaio Costantino, il commercialista Mei) si sono occupati in maniera straordinaria per far si che oggi fossimo qui. Devo ringraziare in modo particolare il sindaco Tambellini che si è reso disponibile a tutte le ore del giorno, anche se intorno ha persone forse non all’altezza. Potremmo sbagliare ma insieme ai soci (Russo, Deoma e Santoro) ci metteremo la faccia, faremo di tutto affinché la Lucchese possa tornare agli splendori di una volta. È chiaro che abbiamo bisogno di tutti, basta chiacchiere, basta discorsi, diamo un messaggio a tutti a prescindere dai colori. Se saremo tutti insieme, potremo fare la storia. Con la nostra rinascita spero che molti ragazzi ancora senza squadra possano aderire al nostro progetto”. Daniele Deoma è il nuovo direttore sportivo: “Per me è una grande emozione fare calcio nella città dove sono arrivato 20 anni fa. Oggi ripartiamo da zero. Lucca ha rischiato di rimanere senza calcio. Noi ripartiamo dal niente, ma abbiamo una grande cosa: la tifoseria che merita rispetto. Quando noi indossavamo la maglia della Lucchese era come se giocassimo per una famiglia. Dobbiamo dare un segnale forte, dobbiamo tornare una società come quella del 2000. A differenza di qualcun altro che si stava facendo pubblicità, noi abbiamo la cultura del lavoro, noi eravamo a lavorare e a fare le cose per essere qui oggi. Rispetto ad altri, noi abbiamo un vantaggio, conosciamo voi giornalisti, ci capiamo e abbiamo una cosa importante rispetto agli altri: senso di appartenenza”.
E’ una vecchia e cara conoscenza di tutti i tifosi rossoneri: Francesco Monaco è il nuovo allenatore della Lucchese, arrivato stamani al Porta Elisa ha trovato l’accordo economico e sarà presentato domani, mercoledì, alle ore 11 nella sala stampa dello stadio. Monaco, una bandiera della Lucchese con le sue 294 presenze in rossonero, è stato il capitano della squadra di Corrado Orrico. Come allenatore ha mosso i suoi primi passi proprio a Lucca nelle vesti di vice allenatore nella stagione 2000-2001 che vedeva in panchina Viscidi. Poi ha allenato la Primavera dell’Ascoli, l’Ancona, portandolo in serie B, il Potenza, la Carrarese, il Piacenza (due volte), il Foligno, la Pro Sesto, il Prato (salvato sul campo nella stagione 2016-2017) e due anni fa il Fabriano. Negli ultimi anni di carriera ha alternato panchine a stagioni in cui è rimasto fermo. Per i tifosi rossoneri è più che un gradito ritorno, essendo davvero tra i giocatori più amati di sempre.
FONTE: www.gazzettalucchese.it
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