Promozione Girone A – Quarrata Ol.-Lanciotto Campi 1-1
FINCHE’ C’E’ CORRI… Ci pensa Klevis Corri ad evitare al Lanciotto la terza sconfitta stagionale, con un’autentica magia su punizione, ristabilendo la parità e negando al Quarrata la seconda vittoria consecutiva. Avrebbe anche meritato il successo la squadra giallorossa di casa che, pur senza dominare, ha creato di più e ha rischiato pochissimo in difesa: ma al di là dei punti che mancano alla classifica (anche contro l’Aglianese e in altre sfide i giallorossi conservano molti rimpianti), mister Mangoni può guardare con ottimismo alla crescita dei suoi.
NON BELLIGERANZA. Anche se i rispettivi scacchieri abbondano di giocatori offensivi, i primi venti minuti non offrono emozioni né occasioni da rete. Mangoni schiera i suoi con la difesa a quattro, posizionando Cariello e Michelozzi in mediana e offrendo ad Allegri (in assenza di Stasi) il supporto di Rinaldini, Niccolai e Nania. Lucchesi ripropone lo stesso undici schierato ad Agliana due settimane prima con Brugioni titolare insieme a Palaj e Diemsor alle spalle di Doumbia. I tanti passaggi sbagliati a centrocampo tarpano le ali al match e lasciano tranquilli i due portieri a lungo.
OCCHIO A QUEI QUATTRO. Poi il Quarrata entra in partita. Palleggiando bene dalle retrovie – come fatto in modo inoffensivo nei primi minuti – ma anche cominciando a sfruttare gli efficaci dialoghi in velocità dei suoi quattro interpreti più offensivi. Al 23’ Nania si porta al tiro da destra, ma il suo tiro viene deviato sul fondo accanto al primo palo. Due minuti più tardi Cariello imbecca in profondità Allegri che sorprende la difesa campigiana e mette dentro, ma Corcione alza la bandierina individuando un fuorigioco sul quale solo la moviola potrebbe dirimere i dubbi dei vivaci sostenitori delle due compagini in tribuna. Più evidente è invece l’offside sul tocco di Allegri a sfruttare l’assist di Nania. Al 32’ si vede lo stesso Nania che mette al centro un buon pallone per Allegri, il quale arriva con un ottimo di ritardo alla deviazione. Il Lanciotto si vede solo con un assolo di Doumbia che si porta avanti il pallone col petto e poi tenta un diagonale mancino che non sorprende Bacciosi.
LUCCHESI CAMBIA. Già ad inizio ripresa il tecnico campigiano mette mano alla sua rosa. E mette dentro Vignozzi per Diemsor. Il Lanciotto però non cambia marcia. E anzi è il Quarrata a trovare il vantaggio. Al 52’ infatti Rinaldini punta Marrazzo e finisce a terra dopo il contatto in area col terzino rossoblù. Rigore. Dagli undici metri Nania prende una rincorsa non lunghissima e guarda in faccia Tommaso Cantini, mandandolo a destra mentre calcia il pallone a sinistra. I giallorossi sono in vantaggio.
SILENZIATORE. Il Quarrata mette il silenziatore al match. Impedendo ancora al Lanciotto di avvicinare Bacciosi. I rossoblù ci provano solo al 72’, quando Palaj riceve una rimessa laterale, si gira in un fazzoletto e calcia in diagonale, mandando fuori di poco. Al 77’ break di Allegri che, dopo una deviazione, guadagna un corner, poi all’82’ Corcione rileva l’offside di Doumbia autore del tap-in vincente sull’assist (che per la verità forse era un tiro di Palaj).
ARTISTA. La partita sembra chiusa. Serve un colpo di genio al Lanciotto, che però nonostante il carattere non riesce a rimanere lucido negli ultimi metri. A confermare che l’estetica nel calcio conta eccome, ecco la pennellata di artista. La punizione guadagnata da Cosimo Allegri è roba per il destro di Klevis Corri. Che dopo aver battuto tutti i corner e tutte le punizioni, si fa ingolosire da una posizione per molti proibiva e lascia partire un destro che scavalcata la barriera va ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali, senza lasciare scampo a Bacciosi. Nel recupero più Quarrata che Lanciotto, ma non c’è spazio né tempo per altre occasioni. E così la gara finisce in parità. Non ruba niente il Lanciotto che ci ha creduto fino alla fine. Si deve accontentare del pareggio il Quarrata che forse, dopo il vantaggio, avrebbe potuto pungere di più e meglio in contropiede. Ma un punto, su entrambi i fronti, non è da disprezzare.
LE PAGELLE
Quarrata Olimpia
Bacciosi: sv Spettatore per tutto il match (facile la parata a terra sul mancino di Doumbia nel primo tempo), si protende in tuffo invano sul capolavoro di Corri.
Corsini: 6.5 Affidabile e puntuale sulla destra, il classe ’98 non si lascia mai superare da Diemsor nel primo tempo e contiene bene anche Vignozzi nella ripresa.
Dei Innocenti Livi Gianluca: 6.5 Protegge la corsia sinistra e, confermando di avere buona corsa, tenta spesso l’inserimento. Più prudente nella ripresa, dopo un primo tempo in cui ha spinto molto.
Cariello: 6/7 Bravo nelle due fasi, garantisce quantità, qualità e soprattutto esperienza. Nel finale cala un po’ e la squadra arretra il baricentro.
Felici: 7 Il più lucido e il più pulito nella retroguardia giallorossa: si occupa spesso in prima battuta di Doumbia e perde davvero pochi duelli.
Mangoni: 6.5 Esperienza, tempismo e senso della posizione. Si fa sentire in retroguardia e contiene efficacemente Brugioni, senza mai lasciarsi saltare e provando sempre ad impostare fin dalle retrovie.
Michelozzi: 6+ Tanto lavoro sporco in mediana, pressa i dirimpettai e recupera tanti palloni; come tutti i compagni, dopo aver speso molto, cala un po’ nei minuti finali del match.
Nania: 7 Gioca da esterno alto e abbina al lavoro efficace in copertura una costante pericolosità negli inserimenti. Dopo essere partito (bene) sulla sinistra, viene spostato a destra, dove diventa letale per tutta la seconda parte del primo tempo. Trasforma il penalty e poi, visibilmente stanco, aiuta in copertura.
Rinaldini: 6/7 Bravo tanto nell’aiutare il terzino ripiegando in difesa quando nello scagliarsi come un dardo in contropiede nella retroguardia avversaria. Si procura il rigore e cresce nella ripresa: anche senza andare al tiro, è tra i più pericolosi. 85’ Campana: sv. Promuove alcune ripartenze nel recupero.
Niccolai: 6.5 Bravo a dialogare con i compagni nello stretto, non si porta al tiro ma è spesso presente nelle manovre di attacco dei suoi. 78’ Brancaccio: sv. Si posiziona in mediana a dirigere il traffico.
Allegri: 6.5 Vivace e intraprendente, svaria su tutto il fronte di attacco senza dare punti di riferimento agli avversari. Si fa trovare pronto due volte in area, ma Cuppone annulla in entrambi i casi per fuorigioco.
Lanciotto Campi
Cantini Tommaso: 6.5 Battuto solo dal rigore di Nania, per il resto se la cava bene nelle uscite: anche quando non rischia la presa, se la cava coi pugni, allontanando la minaccia con tempismo.
Marrazzo: 6+ Nel primo tempo duella con Nania e Rinaldini concedendo raramente agli avversari la possibilità di andare al tiro. Mette giù Rinaldini nell’azione del rigore, poi quando viene avanzato a centrocampo prova a riscattarsi con alcune buone iniziative.
Bechini: 6 Un po’ in difficoltà nel primo tempo contro la scatenato Nania, cresce col passare dei minuti e nella ripresa da centrale di destra non sbaglia un colpo.
Corri: 7 Anche quando la squadra non brilla, lui prova a mettere ordine e non sprecare neppure un lancio. Cresce nella ripresa, quando sembra credere più degli altri nel pareggio. E poi inventa una punizione strepitosa che vale l’uno a uno.
Marulli: 6.5 Non perde mai la posizione al centro della difesa e interrompe alcune pericolose ripartenze. Sacrificato per il cambio di modulo. 65’ Fenu: 6.5 Molto positivo: entra in un momento caldo, col Quarrata pronto a colpire in contropiede, ma non sbanda mai.
Vannucci: 6/7 Al centro della difesa, prevale di testa su ogni avversario e non si lascia mai superare nell’uno contro uno. Solida affidabilità.
Brugioni: 6+ Partendo largo da destra, anche se viene cercato poco e male, prova a colpire con alcune accelerazioni e con alcuni scambi con Doumbia. Non riesce però ad andare al tiro e anche quando viene spostato centravanti, la difesa locale lo controlla molto bene. 65’ Allegri: 6.5 Guadagna la punizione che poi Corri trasforma e da esterno sinistro promuove alcune discese interessanti, garantendo anche copertura.
Cantini Francesco: 6+ Tanto lavoro sporco in mediana per il capitano: bene nel recuperare palloni, meno preciso, complice il pressing giallorosso, quando imposta.
Doumbia: 6 Sempre marcato stretto dai difensori locali, non ha mai modo di rendersi pericoloso, se non con un mancino nel primo tempo e con la deviazione del gol annullato per fuorigioco. Comunque è il punto di riferimento della squadra e verso di lui sono destinati tutti i rinvii e quasi tutte le rimesse laterali.
Palaj: 6+ Nel primo tempo piace più quando arretra in copertura che quando dovrebbe fare da raccordo tra Doumbia e il resto della squadra. Nel secondo tempo, avanzato in attacco, è il più pericoloso, prima con un tiro che esce di poco e poi con l’assist per Doumbia.
Diemsor: 6- Tanta corsa, ma non sempre si inserisce efficacemente nello scacchiere tattico di Lucchesi, tentando qualche assolo che non va a buon fine. 46’ Vignozzi: 6 Entra bene in partita, ma è sempre chiuso da mediani e difensori locali e non riesce ad incidere.
Arbitro
Cuppone di Pisa: 6.5 Negli episodi decisivi sembra prendere le decisioni giuste. Da rivedere il primo offside fischiato ad Allegri, giusti gli altri due (uno sempre ad Allegri, l’altro a Doumbia). Corretta anche la valutazione sul penalty. Dopo aver sventolato molti cartellini, cala il dosaggio quando si accorge che la partita potrebbe perdere molti protagonisti.
IL TABELLINO: 1-1
QUARRATA OLIMPIA (4-2-3-1): Bacciosi; Corsini, Felici, Mangoni, Dei Innocenti Livi Gianluca; Michelozzi, Cariello; Nania, Niccolai (78’ Brancaccio), Rinaldini (85’ Campana); Allegri Simone. A disp.: Piroddi, Rocchetti, Dei Innocenti Livi Matteo, Fiaschi, Russo. All.: Andrea Mangoni.
LANCIOTTO CAMPI (4-2-3-1, poi 3-4-3): Cantini Tommaso; Marrazzo, Marulli (65’ Fenu). Vannucci, Bechini; Cantini Francesco, Corri; Brugioni (65’ Allegri Cosimo), Palaj, Diemsor (46’ Vignozzi); Doumbia. A disp.: Ferri, Lari, Berillo, Gueye. All.: Francesco Lucchesi.
ARBITRO: Cuppone di Pisa, coad. da Fontani e Corcione di Pisa.
RETI: 53’ rig. Nania, 89’ Corri.
NOTE: Ammoniti Brugioni, Michelozzi, Mangoni, Rinaldini, Marrazzo, Cantini Francesco. Angoli 5-3. Recupero 3’+5’.
Cosimo Di Bari