Almanacco del Calcio Toscano

Promozione Girone A – Lanciotto-Lammari 1-2

Ultimo minuto. Anzi, ultimi trenta secondi. Emilio Viviani si dimentica dei chilometri percorsi per tutto il match. E con una visionaria incoscienza affonda palla al piede sulla sinistra, puntando Maddaloni che non può non toccarlo. Landucci – che sei minuti prima forse aveva alzato almeno un dito di troppo nel segnalare il recupero – segue da vicino l’azione e indica il dischetto. Quando Sabatini pone il pallone sul dischetto, non serve troppa fantasia per pensare a una scena da film western. Il silenzio sostituisce le note di Morricone mentre il bomber gialloblù si guarda negli occhi con Tommaso Cantini. L’urlo di gioia di Fracassi e dei suoi ragazzi accompagna il gonfiarsi della rete, dopo che il portiere campigiano è spiazzato.
Incredibile. Il Lanciotto incassa un’incredibile retrocessione. Incredibile per tanti motivi. Perché dopo 29 punti nel girone di andata, dopo aver a lungo tenuto la vetta della classifica, pensare un epilogo del genere era fantascienza. Incredibile perché la dea Eupalla di solito in stagioni così si stufa di “togliere” e prima o poi dà. Incredibile perché il vantaggio del primo tempo aveva fatto illudere i ragazzi di Lucchesi. Incredibile perché tra le tante defezioni sono arrivati altri tre ko a gara in corso. Incredibile e quasi inaccettabile perché incassare la rete fatale al sesto di sei minuti di recupero (quando sei, come detto, sono troppi) sembra uno scherzo del destino.
Come è andata? Per chi fosse interessato alla cronaca di un match tirato e vibrante, come è logico attendersi in una gara da dentro fuori, partiamo dal notare che il Lanciotto, dopo i due tentativi firmati Doumbia e Sheremeti, deve arretrare il baricentro al cospetto di un Lammari che, disinteressandosi della posta in palio e del terreno, prova a giocare, con fin troppa razionalità. I locali, o sarebbe meglio parlare di “reduci” (Agatha Christie parlerebbe di undici piccoli campigiani), si difendono in modo organico e puntuale. Così i gialloblù devono calciare da fuori per impegnare Cantini. Nel momento migliore del Lammari, la punizione da sinistra di Corri viene raccolta da un difensore ospite, che col suo colpo di testa beffa il proprio portiere Lippi e gonfia la rete. Come il fato, dopo tanta sfortuna, avesse deciso di ripagare i rossoblù. Il Lammari risponde, senza però impegnare seriamente Cantini.
Fato o destino? Nella ripresa il Lammari diventa più arrembante. Fracassi toglie il capitano Salvini (difensore) e manda in campo l’attaccante Romani. La prima conclusione della ripresa però è di Palaj e Lippi blocca. Al 55’ su un corner da destra, con Marulli momentaneamente out per infortunio, la difesa del Lanciotto difende immobile e lascia a Jarju l’opportunità di staccare da solo e pareggiare. Gli ospiti sono galvanizzati, il Lanciotto è ferito. E mentre Lucchesi, dopo aver rinunciato anche a Bechini, deve inventare difensori i giovani della panchina per sostituire Marulli e Berillo (entrambi infortunati), Cantini si deve superare in uscita per fermare Colazzo, il quale dà l’illusione del gol ai suoi tifosi con un destro da sinistra. Il Lanciotto torna a pungere all’81’ grazie a uno spunto di Palaj che col mancino però conclude sul fondo. E poi sembra prevalere la stanchezza. Sui due fronti: il Lammari preme rimbalzando sul muro campigiano; i rossoblù contengono egregiamente ma faticano a ripartire. E tutti stanno per informare i parenti che torneranno una mezz’ora più tardi, quando Emilio Viviani si mette in testa che non è finita. E lì inizia una storia che abbiamo già raccontato nell’incipit.
In sintesi. Lammari salvo, che può festeggiare una seconda parte di stagione di grande spessore, nella quale c’è eccome lo zampino di Stefano Fracassi e di una dirigenza che, dopo l’amara retrocessione della scorsa stagione, adesso può festeggiare la permanenza in Promozione. Lanciotto costretto in “Prima”: una stagione incredibilmente sfortunata. Dalla quale comunque sono emersi giovani di grande valore. Che andranno valorizzati nella prossima stagione. Per riportare la gloriosa società di Campi Bisenzio nel calcio che le spetta.

LE PAGELLE
Lanciotto Campi
Cantini Tommaso: 6.5 Incolpevole sulla rete di Jarju e sul rigore, esce in modo tempestivo su un paio di cross interessanti e si fa trovare pronto sulle bordate da fuori degli avversari.
Maddaloni: 6.5 Difficile togliersi dalla testa quel contatto in area al 96’. Ma deve farcela: perché, pur avendo raccolto poche presenze in stagione, ha giocato una gara da leone, contenendo avversari ben più esperti di lui e assicurando una straordinaria copertura. 
Bechini: sv Alza bandiera bianca per infortunio dopo pochi minuti. 22’ Fenu: 6.5 Si posiziona esterno difensivo a sinistra e ingaggia un bel duello con Profeti. Chiude da centrale, sbagliando davvero poco.
Corri: 7.5 Che capitano! Mancano difensori e si posiziona sulla linea difensiva, giocando con lucidità e precisione come se facesse quel ruolo fin dai Pulcini. Né lui, né i suoi compagni, né il suo mister meritavano questo epilogo.
Marulli: 7 Sbuca sempre il suo piede ad anticipare Sabatini, non proprio l’ultimo arrivato. Se centralmente il Lammari non sfonda, è anche merito suo. Esce per infortunio, purtroppo per i compagni. 61’ Guzzo: 6.5 Promettente ’99, costretto a giocare terzino sinistro in una partita del genere. Se la cava decisamente bene.
Berillo: 6 Partita di grande sacrificio sulla sinistra, dove deve soprattutto contenere i  dirimpettai. Riesce ad assistere efficacemente prima Bechini e poi Fenu, ma i crampi lo costringono al cambio nella ripresa. 64’ Nicolamarino: 6.5 Altro giovane, altra prestazione di carattere nel finale.
El Assli: 6.5 Come Maddaloni, ha raccolto solo due presenze in campionato e si trova a partire da titolare in una gara così decisiva. Nel primo tempo tenta anche qualche discesa palla al piede, nella ripresa diventa terzino aggiunto ed è prezioissimo.
Nencini: 6.5 Classe ’99, diventato uno dei punti fermi nel finale di stagione. Assorbe il gioco avversario e cerca di far ripartire la squadra. Meglio nel primo compito che nel secondo stavolta: anche se nel finale è stanchissimo, continua a sprintare con grande carattere.
Doumbia: 7 Fa la guerra spesso da solo contro i tre centrali avversari, trasforma palloni sporchi in minacce. Guadagna la punizione del vantaggio e continua a correre tantissimo anche nella ripresa.
Palaj: 6.5 Mediano e difensore aggiunto, oltre che punto di raccordo tra la squadra e Doumbia. Ha anche l’occasione per il 2-1 ma in diagonale calcia fuori.
Sheremeti: 6.5 Davanti alla difesa sbaglia qualcosa in fase di impostazione, ma con grande personalità alza un muro che impedisce al Lammari di sfondare centralmente.

Lammari
Lippi: 6 Niente da fare sull’autorete di un compagno, per il resto è chiamato in causa solo per l’ordinaria amministrazione.
Lavorini: 6.5 Buon avvio, poi col passare dei minuti soffre un po’ Doumbia quando ronza dalle sue parti. Nella ripresa il compito diventa meno complesso col Lanciotto chiuso a riccio in difesa.
Viviani Emilio: 7.5 Corre più di tutti, corre meglio di tutti. Parte esterno di sinistra, ma sempre nel vivo del gioco, smista tanti palloni e prova spesso a sfondare. Dopo aver servito l’assist a Jarju per il pareggio, guadagna al 96’ il rigore della salvezza. Eroe di giornata.
Brondi: 6.5 Con carisma si prende la briga di impostare in ogni azione del Lammari; spesso poco pressato, trova davanti a sé un muro di avversari ed è impossibilitato ad accelerare il gioco e a verticalizzare. Ma non si arrende mai e guida tutte le offensive dei suoi.
Salvini: 6.5 Al centro della difesa, sbaglia poco pur avendo di fronte a sé un cliente scomodo come Doumbia. Sacrificato in avvio di ripresa per alzare il baricentro della squadra. 51’ Romani: 6+ Entra nell’area ingolfata di giocatori, ma prova comunque a liberarsi per il tiro in un paio di occasioni.
Viviani Claudio: 6.5 Alcune eleganti chiusure, abbinate ad un paio di sbavature contro l’immarcabile Doumbia.
Colazzo: 6.5 Tanto movimento sul fronte di attacco, ma poche occasioni per colpire. Ci prova tre volte da fuori area, poi si vede fermare dall’uscita di Cantini poco dopo il pareggio.
Jarju: 7 Si fa sentire in mezzo al campo nella ripresa e ha il grande merito di realizzare la rete del pareggio: nel primo tempo fatica a trovare il passo giusto in mediana, ma assicura un buon filtro.
Sabatini: 6.5 Il suo gol su rigore vale la salvezza. E già questo basta per la sufficienza abbondante. Per il resto lotta sul fronte di attacco, riuscendo solo raramente a liberarsi.
Profeti: 6/7 Un ottimo primo tempo come esterno destro: corre tanto, punta i diretti avversari guadagnando il fondo e si porta al tiro in un paio di occasioni, sia che di testa che di piede. Nel secondo tempo viene arretrato di qualche metro e se la cava bene anche da terzino, servendo ancora molti cross.
Cipriani: 6+ Nel primo tempo condivide con Jarju un po’ di difficoltà nell’entrare in partita ed è sfortunato nella deviazione che beffa Lippi. Nella ripresa viene arretrato sulla linea dei difensori e rimane praticamente impeccabile.

Arbitro
Landucci di Pisa: 6 Valuta bene anche situazioni complesse e conferma di essere un buon fischietto. Il 6 potrebbe essere un voto stretto allora… però la decisione di concedere sei minuti di recupero (forse troppi) pesa eccome sul bilancio finale. 

IL TABELLINO: 1-2
LANCIOTTO CAMPI (4-4-1-1): Cantini Tommaso; Maddaloni, Corri, Marulli (61’ Guzzo), Bechini (22’ Fenu); El Assli, Sheremeti, Nencini, Berillo (64’ Nicolamarino); Palaj; Doumbia. A disp.: Sarri, Brugioni, Cantini A., Lari. All.: Francesco Lucchesi.
LAMMARI (3-5-2): Lippi; Lavorini, Salvini (51’ Romani), Viviani Claudio; Profeti, Jarju, Brondi, Cipriani, Viviani Emilio; Colazzo, Sabatini. A disp.: Bolognesi, Dini, Tuccori, Durodola, Consani, Lencioni. All.: Stefano Fracassi. In panchina: Stefano Del Carlo.
ARBITRO: Federico Landucci di Pisa, coad. da Cinotti di Livorno e Cecchini di Carrara.
RETI: 35’ Corri, 55’ Jarju, 96’ rig. Sabatini.
NOTE: Ammoniti Corri, Viviani, Doumbia. Angoli 1-9. Recupero 3’+6’.

Cosimo Di Bari