L’addio a Paolo Rossi – Il ricordo di Piero Colzi
Ha perso il suo secondo figlio: almeno così lo considerava. Piero Colzi, patron e presidente del Firenze Ovest, piange la scomparsa di Paolo Rossi, simbolo del calcio italiano e del trionfo Mundial del 1982: la notizia lo ha sorpreso questa mattina, come un fulmine a ciel sereno. È stato l’allenatore che, ai tempi della Cattolica Virtus, lo ha lanciato nel grande calcio e grazie a lui fece il salto nei professionisti. E il popolare “Pierone” è un fiume in piena nel ricordare il suo amato Pablito.
“Sono emozionato, ero legatissimo a Paolo e alla sua famiglia, alla sua splendida moglie. Avevo un rapporto strettissimo con lui… stamani alle 7 è cominciato a suonare il telefono con questa terribile notizia. Ricordo che un giorno andammo a giocare una finale in un torneo: io allenavo gli Juniores nel 1971 (classi 1953 e 1954) e volli portarlo con me anche se era un Allievo, addirittura un 1956, e vincemmo il torneo. Era due etti con la culatella, come si diceva allora… era gracile sì, ma stava crescendo e io stravedevo per lui. Nel campionato italiano in semifinale contro la ProCalcio Italia a Vieste sul Mare fummo eliminati ai rigori, nonostante lui avesse giocato una grande partita con due gol, ma lo picchiarono tutta la partita e non poté tirare il rigore perché lo dovetti sostituire con un certo Donati Daniele: perdemmo 6-5 dal dischetto! Era il 7 luglio del 1972, me lo ricordo come se fosse oggi e non lo potrò mai dimenticare. Mi voleva tanto bene e ha fatto anche un film e mi coinvolse con un’intervista alla Cattolica Virtus sulla panchina dove sedevo all’epoca. In uno dei suoi due libri mi nomina e mi ricorda. Insomma, c’era un rapporto strettissimo e che mi porterò sempre dentro!”.
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