Almanacco del Calcio Toscano

Io proprio io: Lorenzo Tempesti

Io proprio io, l’intervista insolita di Almanacco ispirata alla rubrica delle riviste anni ’70 L’Intrepido e Il Monello, ci porta a conoscere un altro cannoniere di Eccellenza, Lorenzo Tempesti. Classe ’94, pistoiese, a Signa dalla stagione 2020-21. Ci troviamo nel pomeriggio di fronte allo stadio Turri di Scandicci, Lorenzo lavora nelle vicinanze.

Buoni consigli, cattivi esempi

– Lorenzo, ti propongo subito queste parole: “Si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio…” E’ la frase che tieni sul tuo profilo Instagram. In che modo ti rispecchia, hai ricevuto più buoni consigli o cattivi esempi? –

“Prima di tutto Fabrizio De Andrè è uno dei miei ascolti preferiti, conosco quasi tutte le canzoni, ho letto diverse cose su di lui, mi piace il personaggio. I buoni consigli e il buon esempio mi sono arrivati dalla mia famiglia, fin da piccolo mi ha sempre trasmesso l’umiltà, l’importanza del lavoro e di sudarsi le cose. Ancora oggi sono loro il mio buon esempio. Il cattivo ci sta che l’abbia avuto da me stesso, qualche sbaglio l’ho fatto da ragazzo, però da lì ho sempre cercato di migliorare giorno dopo giorno. Una cosa che mi dà fastidio, comunque, sono coloro che giudicano le persone senza conoscerle, parlano senza sapere la storia”.

– I tuoi social sono per altro parecchio blindati, è una tua scelta?

“Sì, sono un ragazzo piuttosto riservato, non mi piace che chiunque possa vedere quello che posto”.

Pietro, “fratello di squadra”

– La famiglia ti segue anche sul campo di calcio, con tuo fratello Pietro siete compagni di squadra…

“Sì, in tutto siamo tre, mia sorella Francesca ha due anni meno di me, Pietro è del 2001, quindi ce ne corrono sette. Come ti dicevo siamo una famiglia molto unita, ci frequentiamo spesso anche in vacanza, nella casa di nostra zia a Viareggio. Con Pietro fin da piccoli ci siamo sempre presi, facevamo le partitelle in casa ed era una guerra, anche in campo qualche volta quest’anno ce le siamo dette. Finisce tutto subito, siamo legatissimi. Ma a nessuno di noi due piace perdere, nemmeno a ping pong in spiaggia”.

Cuneo, un viaggio andata… e ritorno

– Leggo che i primi gol a raffica li hai segnati al Pisa in Coppa Italia, come c’eri finito a Cuneo?

Lorenzo appena arrivato a Cuneo, nell’estate 2013

“Io venivo da un anno da capitano dell’Empoli in Primavera, e spesso mi aggregavo alla prima squadra. In agosto 2013 feci la preparazione con Maurizio Sarri, mentre un suo ex giocatore era direttore sportivo a Cuneo, Fabio Artico, e mi cercò. Era l’ultimo anno con C1 e C2 prima dell’unificazione in Lega Pro, il Cuneo riteneva di poter fare la C1 (era retrocesso ai playout e contava nel ripescaggio n.d.r.). In C1 non erano previste retrocessioni e si sarebbe potuto valorizzare i giovani, percependo i contributi della Lega senza rischiare nulla. In C2 si prospettava invece una stagione particolare con 9 promozioni alla futura Lega Pro e 9 retrocessioni in serie D. Feci il ritiro, poi il 30 agosto le cose non andarono come previsto. Fu riammessa in C1 la Carrarese, il Cuneo rimase in C2 e costruì la squadra con altri giocatori, esperti e presi per salvarsi. Non c’era obbligo di quote, avevo 19 anni e cominciai a faticare.

Quel poker di gol al Pisa

Però a ottobre il mister, Andrea Sottil, mi mise in campo in Coppa contro il Pisa, che faceva la C1. Fu una giornata bellissima, feci tre gol in un quarto d’ora e un altro nel secondo tempo, a una piazza storica del calcio professionistico, una grande emozione (finì 5-2, leggi qui la cronaca). Da lì il mister Andrea Sottil mi schierò la domenica successiva come esterno quinto di centrocampo, davanti c’erano punte forti, Martini e Fanucchi, quindi trovavo poco spazio. Poco tempo dopo andai a Gavorrano”.

Gavorrano è stata una parentesi breve con poche soddisfazioni…

“Feci 5 gol e giocai diverse partite, ma la situazione era compromessa con la squadra quasi retrocessa, però si presentò subito l’opportunità al Tuttocuoio”.

Gli anni in C al Tuttocuoio… con Renzino!

– Con il Tuttocuoio gli almanacchi riportano 77 partite e 10 gol, più 2 in Coppa Italia…

Lorenzo con la maglia del Tuttocuoio

“Sono state tre stagioni intense, quasi sempre da titolare, dopo i due gol a Savona l’allenatore, che era Massimo Alvini non mi ha più tolto. Ci intendevamo molto, sono contento per la sua carriera. Poi ho avuto anche Cristiano Lucarelli. Di quel periodo ricordo anche Renzino, era una sorta di magazziniere ma soprattutto il nostro primo tifoso. Pensa che quest’anno a Signa me lo sono ritrovato negli spogliatoi, era venuto a vedermi giocare, è stata una bella sorpresa!”

Festa salvezza per il Tuttocuoio, tutti intorno al magazziniere tuttofare Renzino

– Con queste opportunità ti eri mosso da casa, cominciando a vivere da solo. Questa esperienza ritieni ti renda un ragazzo più maturo dei tuoi anni?

“Mi sento un po’ più grande della mia età, andar via a 18 anni, in regioni diverse perché dopo il Piemonte arrivò anche l’Abruzzo, ti forma e ti rende più responsabile. Rispetto ai miei amici che fanno serata, son più tranquillone, preferisco cene a casa e serie TV, è anche carattere”.

– A gennaio prossimo però fai 30 anni, pensi di fare una grande festa, sospetti che qualcuno te la possa organizzare a sorpresa?

“Mi piace partecipare alle feste degli altri, sono il primo a partire. Ma non mi piace troppo essere protagonista, fin da bambino quando la mia mamma portava la torta in classe mi sentivo in imbarazzo, le feste a sorpresa poi mi fanno soffrire” (col sorriso n.d.r.).

I punti di svolta, a Signa la rinascita

– Guardandoti indietro riconosci dei punti di svolta che potevano andar meglio e altri che invece si sono rivelati positivi?

Gennaio 2012. Lorenzo in Nazionale Under 18 per un torneo a San Pietroburgo, con il suo amico di sempre Daniele Rugani, fra i portieri Alessio Cragno – all’epoca al Brescia – e Matteo Ricci dell’Empoli. Di quella spedizione facevano parte, tra gli altri, anche Marco Benassi e Federico Bernardeschi

“Ho fatto la trafila delle Nazionali fino all’Under 19, giocando nella Primavera dell’Empoli, lì ho accarezzato l’idea di fare strada. Senz’altro andare a Cuneo nell’incertezza della categoria non mi ha favorito. In seguito arrivò una mezza proposta della Pistoiese mentre ero al Tuttocuoio ma ero vincolato a loro. Poi dopo essere stato ad Agliana e nella Cuoiopelli, ho ricevuto la telefonata di Enrico Cristiani, che allenava la Berretti quando ero in prima squadra al Tuttocuoio e mi cercava per andare a Signa. Non conoscevo la società, vidi che si erano salvati ai playout con la Castiglionese, ero titubante di scendere dalla serie D. Però mi fido anche molto delle sensazioni a pelle, andai a parlare col Presidente Andrea Ballerini quando stavo perdendo un po’ la voglia di allenarmi e giocare, dopo l’annata non bella a Montecatini non mi divertivo più. Ecco, quello è il mio punto di svolta favorevole, da quando sono a Signa mi sono ritrovato”.

In Nazionale giovanile era… LT11 !

– Il tuo ex mister Enrico Cristiani è al Perignano, ha provato a portarti con sé? Non voglio pensare a che coppia sarebbe con Sciapi…

“Eh eh… Tra l’altro Lorenzo Sciapi fece la preparazione con me quando ero al Tuttocuoio. Con Cristiani ci sentiamo quasi tutte le settimane, abbiamo un rapporto bellissimo, c’è stima reciproca e spero faccia bene, se siamo in gironi diversi (sorride n.d.r.) che vinca il campionato. L’anno scorso mi propose Castelfiorentino, quest’anno il mio accordo con il Signa era già definito con largo anticipo, lui è arrivato dopo a Perignano e quindi… non mi ha chiamato!”

Questione di sguardi…

– Allora Signa tutta la vita, quanto gli sei legato?

Tempesti appena arrivato a Signa accolto dal Presidente Andrea Ballerini e dalla “leggenda” Alessio Peo Nunziati

“Tanto, in primo luogo al Presidente che è stato il primo a credere in me, continuando anche quando ho avuto qualche momento difficile all’inizio. Penso poi a Peo (Alessio Nunziati n.d.r.) che è un istituzione a cui non è possibile non voler bene. E anche ai tanti volontari che fanno di tutto per aiutarci, si dannano l’anima per farci trovare le cose nel migliore dei modi. Sono le cose a cui tengo di più, anche per questo, sebbene non mi siano mancate proposte anche dalla serie D, faccio fatica a lasciare quest’ambiente, sono legato a tante persone e mi emoziono a parlarne… Inoltre coi compagni ci capiamo con lo sguardo, e la dirigenza mette ogni anno un tassellino in più per migliorare”.

Il calcio dei grandi non è sempre… Primavera

– C’è così tanta differenza fra un campionato Primavera e il professionismo?

Due scatti di Tempesti, capitano nella Primavera dell’Empoli, contro Milan e Torino

“Secondo me fino a qualche anno fa una squadra Primavera puntava al risultato immediato, a scovare il ragazzo straniero sconosciuto, era difficile che un giovane trovasse subito sbocco in prima squadra, serviva sempre almeno un passaggio di qualche stagione nelle serie minori. Oggi l’Empoli lancia diretti Asllani, Viti, Baldanzi, anche se forse quella realtà fa un po’ eccezione. I giovani poi devono capire che se in Primavera possono fare la differenza, il calcio dei grandi li metterà a dura prova, le dinamiche sono diverse. Inoltre le società dovrebbero affidarsi a istruttori qualificati, spesso la necessità di fare economia penalizza competenza e professionalità, che avrebbero un costo in più”

– Nel tuo profilo leggo anche di un’esperienza a Teramo, com’è andata?

La “figurina” di Lorenzo ai tempi del Teramo

“Anche lì non ho avuto grossa fortuna. Il d.s. Alec Bolla approdato in seguito all’Udinese – l’anno prima era al Pontedera e mi aveva notato nel Tuttocuoio. Mi propose l’allenatore Lamberto Zauri, arrivai a gennaio 2017 e giocai tre partite titolare, poi furono allontanati entrambi, e mi ritrovai senza riferimenti, non la penso come una scelta sbagliata, si vede che era destino. A settembre rescissi il contratto”.

Il basket, che passione

– Cosa guardi di più in televisione, segui anche qualche sport?

Tempesti e Rugani, insieme anche al Palasport a tifare Pistoia Basket

“Le mie serie preferite sono Peaky Blinders e Romanzo Criminale, ma ne ho viste tantissime di tutti i generi, le preferisco ai film. Poi sono malato del basket, bellissima la serie Last Dance su Michael Jordan, e tifo Pistoia che è stata appena promossa in A/1! Quando posso cerco di andare al Palazzetto, seguo l’NBA in TV anche se è sempre in tarda serata. Da spettatore preferisco le partite di basket a quelle di calcio, ho visto anche altri film sul tema”.

– Hai un lavoro che ben si concilia con il calcio e che potresti continuare anche dopo?

“Faccio il magazziniere in una ditta di pelletteria a Scandicci, mi ha presentato il nostro capitano Angelo Coppola e lavoro con lui, sono soddisfatto anche se vivendo a Pistoia la vedo più come una soluzione legata al mio giocare nel Signa. Una volta smesso di giocare dovrò valutare bene, anche se mi trovo benissimo, però non ho ancora messo a fuoco cosa fare. Ogni giorno avrei un’idea diversa, meglio vivere il presente”.

Tempesti premiato alla Notte delle Stelle di TV Prato e Almanacco Calcio Toscano come miglior bomber di Eccellenza

Il calcetto col parrucchiere…

– E’ vero che Angelo Coppola gioca nel Signa perché ce lo portò il suo parrucchiere?

“Certo, e ti dirò di più. Francescodi cognome Tabani, il parrucchiere appunto – è consigliere del Signa e anche Presidente in una società con cui da qualche anno Angelo e io partecipiamo a un torneo di calcio a 7 che si gioca al Puskas in estate! C’è anche il Presidente Andrea Ballerini, ma gioca in un’altra squadra…”.

Un Capricorno col gusto del vestire

– Propongo anche a te il gioco dello zodiaco, sei un Capricorno – 10 gennaio – quindi attentissimo ai risultati, poco aggressivo anche se vuoi successo e potere?

“Sì, pensa te… Seguo anch’io un po’ le caratteristiche dei segni, non credo all’oroscopo del giorno però penso che ogni segno abbia le sue particolarità. E’ vero, quando inizio una cosa fisso degli obiettivi, e cerco in tutti i modi di raggiungerli, anche se non ci riesco devo avere la coscienza pulita di avercela messa tutta. Mi è successo anche arrivando a Signa, promisi che mi sarei impegnato al massimo per fare tanti gol e portare la squadra ad un livello superiore. Nei primi due anni abbiamo centrato la finale playoff con la Lastrigiana e quella di Coppa, abbiamo perso tutte ma la prossima stagione, che segna i 110 anni di storia del Signa, speriamo sia quella buona”.

Un altra immagine di Lorenzo in versione “figurina”

Torno allo zodiaco, al Capricorno piace l’eleganza, la solitudine. Torna sempre tutto?

“E’ perfetto, non avevo mai sentito queste cose, poi mi giri dove le hai prese… L’eleganza è un mio pallino, cerco di vestirmi bene, non so quanto ci riesca ma fin da bambino ci facevo attenzione. La solitudine mi piace, sia quando sono felice che quando mi sento giù, guardo film da solo, sento che ogni tanto mi ci vuole per ricaricarmi”.

– Che scuola hai frequentato?

“Ho il diploma tecnico professionale dell’Istituto Agrario, ma non mi chiedere di riconoscere una pianta, anche se sono di Pistoia che è la città dei vivai”.

Pistoia nel cuore, ambiente ideale

Qual è il tuo rapporto con la città di Pistoia, la abiti soltanto oppure la vivi e la senti tua?

“L’ho sempre sentita mia, anche quando partivo per il calcio rivedere il casello di Pistoia mi faceva sentire casa. Quando posso faccio un giro in centro, c’è poco traffico, si vive bene e penso che starò ancora tanto qua, con il calcio e le amicizie conosco e voglio bene a tante persone”.

In due occasioni Lorenzo ha indossato casacche neroverdi, dopo il Tuttocuoio eccolo all’Aglianese

La playlist di Lorenzo

– Invece con la musica come te la cavi? Vai in discoteca o ai concerti?

“Ogni tanto vado a qualche concerto, ho il biglietto per Carl Brave a Firenze il 10 luglio. Preferisco il genere indie, anche Gazzelle, Calcutta. Mentre fra i classici ti ho detto di De Andrè, mi piace molto Bob Dylan. In discoteca vado ogni tanto con gli amici oppure per una serata diversa coi compagni di squadra, ma preferisco ballare e cantare ai concerti”.

– Allora salutiamoci così, dammi le tre canzoni della tua vita…

“Dunque, ti dico Pellaria di Carl Brave, Don’t Think Twice, It’s All Right di Bob Dyan e La collina dei ciliegi di Lucio Battisti”…

Hai capito il ragazzo, fa contenti anche noi boomer. Ti auguriamo una vita davvero luminosa e più fragrante, respirando brezze che dilagano… sullo Stadio Bisenzio.

p.s. messaggio di Lorenzo: “Posso cambiare le tre canzoni? Sempre in due di Carl Brave, Blowin’ In The Wind di Bob Dylan e Nessuno vuol essere Robin di Cesare Cremonini”.

Va bene, però te le aggiungo, perché Battisti mi serve. Altrimenti mi si sciupa il finale… Le brezze sullo stadio Bisenzio, vuoi mettere?

Edoardo Novelli

Ascolta la Track list di Lorenzo Tempesti

Carl Brave – Pellaria Sempre in due

Bob Dylan Don’t Think Twice, It’s All RightBlowin’ in The Wind

Lucio Battisti La collina dei ciliegi

Cesare CremoniniNessuno vuol esser Robin


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