Almanacco del Calcio Toscano

ESCLUSIVO – Elia Guidotti (Fortis Juventus): “Travolto da una valanga d’affetto!”

“Quando dopo tre settimane dall’incidente, ho finalmente potuto prendere coscienza di quanto accaduto e della sua gravità, ho acceso il telefono e mi sono trovato ben 758 messaggi da leggere! Una dimostrazione d’affetto che mia ha colpito e commosso: per questo voglio davvero ringraziare rutti, anche quelli a cui magari non ho risposto”. Così Elia Guidotti (90), centravanti della Fortis Juventus, ricorda l’ultimo mese e mezzo della sua vita, cambiata radicalmente da quel giorno di fine settembre quando un inaspettato incidente sul lavoro gli causò gravi ustioni. L’attaccante mugellano ha trascorso 14 giorni sedato e intubato, poi le cose sono andate migliorando, anche più velocemente del previsto.
“Posso dire di stare bene adesso – dice Elia nell’intervista esclusiva che ha concesso ad almanaccocalciotoscano.it all’interno dell’impianto sportivo “Romanelli” di Borgo San Lorenzo – ma l’ho scampata bella! Adesso sto tornando alla normalità, posso riprendere il lavoro e le ustioni non hanno lasciato grandi segni su di me. È chiaro che un mese immobile a letto (e sedato e intubato per le prime due settimane) si fanno sentire. Ho ricominciato piano piano a camminare e oggi provo a correre un po’: ho perso ben 10 kg in questo periodo e tutto il tono muscolare, mi ci vorrà tempo per tornare quello di prima, ma posso dire che tutto andrà bene. Ha raccolto in questi giorni le ultime analisi e tutto fila liscio: non ci sono più dati sballati, né infiammazioni o infezioni. Per come me l’avevano messa, sto recuperando velocemente. Calcisticamente parlando, la pausa per il Covid (sempre che si riprenda a gennaio o febbraio) gioca a mio favore perché mi permette di riprendere gradualmente e, spero, di tornare ad allenarmi con la squadra. Purtroppo la pandemia nel frattempo è tornata a stringere la sua morsa: io avendo passato quasi un mese negli ospedali, posso dire di essere stato fortunato anche in quel senso, ma la situazione è pesantissima a livello mondiale e non sarà facile uscirne. Ma bisogna essere positivi e io nel mio percorso l’ho imparato”.
Circa un mese con la squadra, a settembre: che idea ti sei fatto della tua Fortis Juventus?
“Siamo forti e attrezzati: sono convinto che, se la situazione lo permetterà e torneremo a giocare, potremo lottare con Valdarno F.C. e Terranuova Traiana per la vittoria del campionato”.
Facciamo un passo indietro: quale è il messaggio più bello che hai ricevuto quando hai potuto riprendere il telefono in mano?
“La prima cosa che mi viene in mente quando sono tornato in rianimazione a Borgo, sono stati i 758 (!) messaggi che ho trovato sul telefono: non me lo dimenticherò mai! Io non mi ero reso conto di essere stato 14 giorni intubato: una dimostrazione d’affetto incredibile. A qualcuno non ho risposto in tempi brevi e me ne scuso, ma è stata una cosa che mi ha dato una spinta straordinario. Ringrazio davvero tutti, amici e addetti ai lavori del calcio”.
Nella scorsa stagione hai finalmente “assaggiato” la serie D: che ricordi hai dell’annata a San Giovanni Valdarno?
“E’ stata una stagione bellissima, per me e per la squadra. Era un’esperienza che volevo fare per dimostrare soprattutto a me stesso che potevo “starci” in serie D: ho segnato 10 gol e soprattutto ho vissuto un ambiente, quello azzurro, davvero spettacolare. E si è confermato tale anche in questo periodo per i tanti messaggi d’affetto che mi sono arrivati in questo periodo”.
E magari speri di tornare in D con la maglia della tua vita, quella della Fortis Juventus…
“Magari! Il sogno è quello e sono tornato con quell’obiettivo a Borgo: speriamo che il Covid non ce lo impedisca!”.

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