Eccellenza – Goretti (Antella): “Deluso per la mancanza di equità negli ultimi 90 minuti”
Delusione per la retrocessione, ma ancor più delusione per come sono stati gestiti gli ultimi 90 minuti della stagione regolare dell’Eccellenza Girone C. E’ quanto emerge dalle parole del direttore generale dell’Antella, Claudio Goretti: a cinque giorni dalla retrocessione (dopo un lustro brillante in Categoria Regina) quali i sentimenti della società antellina?
“Delusione come è normale dopo una retrocessione, ma con la coscienza assolutamente a posto. Il nostro obiettivo era lottare fino all’ultimo minuto dell’ultima partita per la salvezza e questo abbiamo fatto: purtroppo non è andata bene”.
Al di là dei 90 minuti finali, spicca il fatto che nel girone di ritorno la squadra ha messo insieme solo 9 punti e una sola vittoria nelle ultime 15 partite… un calo importante, dopo un girone d’andata in linea con i programmi.
“Non c’è una spiegazione semplice – risponde Goretti – ci sono state tante problematiche a cominciare dagli infortuni. E poi ci sono le annate in cui ti gira tutto bene e quelle in cui ti gira tutto male. La partita di Sianlunga per esempio è stata emblematica: abbiamo creato 6/7 nitide occasioni da rete, abbiamo colpito la traversa, un nostro ex giocatore, Corsetti, ha salvato per due volte sulla riga gol già fatti. Dire che quella partita è stata il riassunto della nostra stagione. Ciò nonostante prima dell’ultima gara avevamo una piccola speranza: ma gli ultimi 90 minuti ci hanno lasciati molto amareggiati”.
Si spieghi meglio.
“Amarezza non tanto per quello che è successo a Porta Romana… anche se al “Bozzi” è accaduto qualcosa di sicuramente “strano”: non voglio aggiungere altro ma ho un cervello che funziona e i dubbi sono molti… Ma quello a cui mi riferisco è soprattutto la gestione del CRT: per quella provo tanta delusione e non è il solito piagnisteo di chi è retrocesso. Mi prendo la totale responsabilità, come Antella, di quello che sto per dire. Sono convinto che con grande tranquillità si poteva gestire in modo diverso quanto successo: una volta ferma la partita del Porta Romana, si sarebbero dovute fermare anche le altre partite a fine primo tempo. Perché non è stato fatto? Mi è stato detto che non lo prescrive il regolamento: ma secondo noi, occorreva agire d’imperio prendendo una decisione forte come quella di far attendere l’inizio dei secondi tempi anche sugli altri campi. Dal Comitato mi è stato risposto che così avrebbero rischiato il deferimento. Ma, al di là del fatto che il deferimento non è una condanna ma solo l’apertura di un procedimento di inchiesta, credo che un dirigente che avrebbe preso una decisione di questo tipo, sarebbe stato applaudito da Trento a Palermo, perché avrebbe dimostrato equità nei confronti di tutte le squadre. E questa equità obiettivamente, e sfido chiunque a dire il contrario, non c’è stata. Ripeto, sportivamente è giusto che l’Antella sia retrocessa perché non si è meritata la salvezza come gli altri anni, ma provo profondo dispiacere sulla gestione del Comitato che non si è voluto prendere delle responsabilità, durante le partite, che invece il suo ruolo impone”.
A 5 giorni dalla retrocessione, come riparte l’Antella? E con quali programmi?
“Ancora sinceramente non ne abbiamo parlato, aspettiamo che finisca anche il campionato Juniores: poi faremo un Consiglio e decideremo come muoverci”.
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