Serie D – Sinalunghese-S.Gimignano: derby ad alta tensione
Un girone fa, Sangimignano e Sinalunghese si scontravano, senza farsi del male. Lo 0-0 del “Santa Lucia” certificava le difficoltà di due squadre neopromosse, più attente a non perdere che a cercare di vincere quello che era a tutti gli effetti uno scontro diretto. In verità, un girone fa, gli stati d’animo erano decisamente opposti: il Sangimignano sembrava spacciato, a combattere punto su punto contro una disastrata Massese per non occupare l’ultimo posto della classifica; la Sinalunghese, dal canto suo, navigava in acque abbastanza tranquille, sempre alla ricerca di punti per cercare di centrare la salvezza diretta. Altre ambizioni. Venti giornate dopo, la realtà si è capovolta. Addirittura, è da due giornate che i rossoblù di mister Fani sono costretti a guardare i neroverdi di Polidori dal basso verso l’alto. Il punto di svolta è stata la trentesima giornata in cui, mentre la Sinalunghese si affannava a trovare un pareggio insperato a tempo scaduto contro il Cannara, il Sangimignano inanellava la quarta vittoria di fila della gestione Polidori, con un sontuoso 0-1 al “Brilli Peri” di Montevarchi. Adesso le due squadre sono divise da due punti, che sembrano pochi ma che ad oggi significano retrocessione per la Sinalunghese e playout per il Sangi. Per questo, la sfida del “Carlo Angeletti” rappresenta davvero l’ultima spiaggia per gli uomini di Fani. Il tecnico ha ritrovato Lucatti nella scorsa partita contro il Trestina, in cui la Sinalunghese ha giocato praticamente tutto il match in superiorità numerica, non riuscendo tuttavia portare via punti dall’Umbria. L’assenza per più di un mese del numero nove ha pesato molto nell’economia della squadra, che difficilmente è riuscita a rendersi pericolosa sotto porta senza il suo ariete. La vittoria manca ormai dalla seconda giornata di ritorno, quando i rossoblù battevano a fatica la Massese e, reduci dall’importantissima vittoria di Scandicci, si issavano al di fuori della zona playout. Da quel momento, 3 punti in dieci giornate: un periodo di crisi nera, culminato proprio con la sconfitta in terra umbra e la penultima posizione, che la Sinalunghese non aveva mai visto così da vicino per più di metà campionato. Se per così tanto tempo la Sinalunghese, alla sua prima storica partecipazione in un campionato di Serie D, era rimasta lontana dagli incubi della retrocessione, è stato sicuramente per merito di giocatori, allenatore e società. Proprio per questo, a prescindere dagli ultimi due mesi di blackout totale, la Sinalunghese ha ancora una volta l’opportunità di dimostrare di meritarsi la categoria, perché il destino è ancora completamente nelle sue mani.