Almanacco del Calcio Toscano

Serie D – Sangio: 15 anni dalla scomparsa di Casprini, il ricordo di Massimo Bagiardi

Con oggi siamo giunti al 15esimo triste anniversario dalla morte di Arduino Casprini, lo storico e vincente presidente azzurro deceduto all’ora di cena del 26 Dicembre del 2004 a seguito di un incidente stradale a pochi metri dalla sua omonima fabbrica. Passa il tempo, passano gli anni ma la figura di questo grande imprenditore con la “I” maiuscola è sempre presente in tutti noi. Ricordo esattamente quella tragica sera, ero a cena con amici per festeggiare Santo Stefano e poco dopo le 21 una telefonata di Francesca Muzzi del Corriere di Arezzo col quale all’epoca collaboravo mi fece gelare il sangue: “Massimo, ci hanno chiamato in redazione informati perché sembra sia morto il Casprini”. Tutti rimanemmo impietriti, cominciai a tremare, speravo e volevo fosse un incubo o una classica notizia campata in aria ma purtroppo tutto questo mi venne confermato pochi minuti dopo da Cristiano Caleri che per telefono con la voce rotta dal pianto ebbe a dirmi: “Sto andando all’ospedale perché mi hanno detto una cosa brutta”. Attimi interminabili, quella sera vestita a festa si trasformò in una delle più brutte che ho mai passato e da lì un escalation continue di telefonate, messaggi e chi più ne ha più ne metta. Non esisteva Whatsapp, tantomeno meno i social, l’unico modo per interagire erano i cellulari e il continuo ricorrersi di notizie tra colleghi che poco dopo ebbero la tragica conferma dai familiari di quello che era accaduto: Arduino Casprini non c’era più. Pensai alla famiglia, ai figli, a tutto quello che lo circondava e solo alcune ore dopo il brutto evento dissi tra me e me: “Abbiamo perso il secondo grande presidente della nostra storia, il calcio a San Giovanni non sarà mai più lo stesso”. E così alla fine è stato, gli anni successivi esclusa la parentesi dei fratelli Lazzerini che provarono a salvare capra e cavoli sono stati quasi sempre all’insegna della sofferenza sotto l’aspetto societario e solo da tre anni a questa parte la nostra grande maglia, il nostro passato, è tornato a far parlare di sé in termini certamente più consoni al nostro blasone. Merito di Marco Merli già in società all’epoca di Casprini, merito di un gruppetto di imprenditori sangiovannesi che per puro spirito campanilistico riescono a tenere a galla tra mille difficoltà questo “balocco” al quale il compianto Arduino era molto legato. Perché il calcio nelle nostre latitudini lo si può fare solo con gente del posto, con chi ama la maglia e con chi è disposto a sacrificare il patrimonio personale pur di rincorrere soddisfazioni assieme all’amato colore azzurro. E Arduino era proprio così, già in società ai tempi di un altro grande presidente e imprenditore come Ivo Giorgi salvò la Sangiovannese da una chiusura certa a metà anni 90 e da lì mattone su mattone riuscì a costruire un qualcosa di perfetto. Coi soldi ci mancherebbe ma anche con le competenze, i collaboratori, il suo modo di fare così contagioso fatto di poche e concrete parole atte a portare giocatori e risultati che tutti noi abbiamo impressi da sempre e per sempre nella nostra mente. Con lui sono certo la classica “scappatina” in Serie B l’avremmo fatta, c’era tutto e più di tutto per poterci aspirare e chissà in quell’anno famoso se non fosse successo quello che sappiamo come sarebbe andata a finire. Oggi giace nel cimitero cittadino assieme alla moglie Vera, mi capita spesso quando vado a salutare mia madre di farci una capatina e quella sciarpa legata alla tomba di un azzurro ormai sbiadito dal tempo evoca in me tanti bei ricordi e successi. Non potrò, non potremo mai dimenticarlo e se come tutti può aver commesso degli errori e subìto anche una mini contestazione al termine di una sconfitta a Monte San Savino (“se si vuol vincere bisogna spendere” gli fu cantato) non era certo il tipo da abbattersi perché i vincenti fanno così. E lui lo era nella vita, nello sport e in tutte le sfaccettature che lo vedevano protagonista. Chissà davvero dove ci avresti portato, ad oggi non resta che in tutti noi un grande ricordo della persona che eri. Nessuno potrà mai dimenticarti….. DA SEMPRE PER SEMPRE NOSTRO UNICO GRANDE PRESIDENTE !

FONTE: forzasangio.it