Almanacco del Calcio Toscano

Serie D – Colombini (Ponsacco): “Sogno stadio nuovo e Serie C”

“Il mio sogno? Passare da Ponsacco a fine maggio e vedere uomini e mezzi in azione impegnati a rimettere a nuovo lo stadio: vorrebbe dire che abbiamo fatto qualcosa di davvero importante”. Lo parola magica continua ad essere bandita, ma non ci vuole l’interprete per capire dove vuole arrivare Francesco Colombini, baluardo insostituibile della retroguardia dell’Fc Ponsacco 1920, un reparto che, dopo qualche momento di sbandamento fra dicembre e gennaio, ha ritrovato la sua proverbiale tenuta e nelle ultime otto gare ha incassato appena quattro reti. “Ci siamo ricompattati grazie soprattutto al grandissimo lavoro del mister Colombini – dice – che è bravissimo in tutto, ma è un mago in particolare nell’organizzazione della fase difensiva” riconosce il forte difensore centrale, 29 partite da titolare su 30 disputate, mai sostituito dai due allenatori che si sono avvicendati alla guida dei rossoblù.Numeri da leader. A cui vanno sommati anche i tre gol realizzati che, insieme a Zorica e Semprini, ne fanno il vicecapocannoniere della squadra dopo il bomber Brega: “Solo fortuna, io segno solo se il pallone mi sbatte in testa – ride Colombini -. In area di rigore avversaria, comunque, non c’è troppo bisogno di me: Christian (Brega ndr) è semplicemente incredibile perché ha già segnato venti gol e mancano ancora otto partite alla fine e gente come Doveri, Zorica e Semprini state tranquilli che a fine campionato avrà fatto pienamente il suo. Il mio lavoro è un altro: io devo preoccuparmi di non far segnare gli altri”. E per adesso ci sta riuscendo più che egregiamente. Anche con una tranquillità che non sempre ha avuto in passato: “Perché sono sereno e qua sto bene – dice -: c’è una piazza che ha fame di calcio e che da anni sogna quel traguardo a cui tutti puntiamo. Mi interessa solo quello e proprio per questo, però, non posso neppure adagiarmi sugli allori: a me un pizzico di cattiveria e di carica agonistica serve come il pane, se non l’avessi a quest’ora sarei a fare l’operaio e non il calciatore”. Intanto domenica arriva il Cannara. E in casa rossoblù (otto punti nelle ultime quattro partite) l’imperativo è uno sol: “Vogliamo riprendere da dove abbiamo lasciato, abbiamo bisogno di un filotto di risultati positivi per provare a prendere il largo e di sicuro non possiamo permetterci battute a vuoto. A Piancastagnaio dicono  che siamo l’avversario più temibile per la vittoria del campionato? Personalmente pure io ho molto rispetto per loro dato che all’andata ci hanno messo in difficoltà, ma non sottovaluto per nulla neppure San Donato Tavarnelle, Montevarchi e Seravezza e credo che pure GhiviBorgo e Tuttocuoio possano dire la loro fino all’ultimo. Ci attende un finale di campionato complicatissimo in cui non ci sarà nulla di scontato. Però io lo ripeto: vorrei tornare fra i professionisti con questa maglia”.