Scuole chiuse: cosa aspetta la LND a chiudere qui l’anno delle giovanili?
Parliamoci chiaro: i problemi in Italia sono enormi, stiamo vivendo una catastrofe che il paese non viveva dalla Seconda Guerra Mondiale. I “problemi” del calcio sono quindi assolutamente secondari, ce ne rendiamo conto, ma su questo sito si parla di calcio dilettanti e quindi cerchiamo di fare informazione per il “nostro” mondo. La domanda che si fanno tutti, alla quale nessuno può ovviamente rispondere con certezza, è “quando (e se) si ripartirà”? La Figc e la Lnd spingono con forza perché la stagione venga portata in fondo, anche a costo di sforare la data limite del 30 giugno: lo ha detto chiaramente il coordinatore del Dipartimento Interregionale Luigi Barbiero, in esclusiva, su questo sito lunedì. Ma con il passare dei giorni pare un’ipotesi sempre più complicata, per tanti motivi. Il principale è ovviamente l’aggravarsi, giorno dopo giorno, del contagio del Coronavirus e il famoso e tanto atteso “picco” sembra non arrivare mai… Ma negli ultimi due giorni ci sono stati due avvenimenti che rendono ancor più complessa la ripresa dell’attività (per lo meno nei dilettanti e nel giovanile): l’altro ieri la Federazione dei Medici Sportivi ha “consigliato” di non riprendere nemmeno gli allenamenti fino al 30 giugno per tutti i settori giovanili; inoltre è di oggi la notizia della probabilissima chiusura delle scuole fino all’estate. Come si può quindi pensare di poter riprendere l’attività? A livello di settore giovanile, la Lega Nazionale Dilettanti a questo punto non può far altro che dichiarare chiusa la stagione: non può davvero più aspettare e non avrebbe senso farlo… A livello di calcio dilettanti le cose cambiano? Se al momento non ci sono certezze su quello che potrà succedere da maggio in poi, è anche vero che nella migliore delle ipotesi non si potranno riprendere gli allenamenti prima di metà maggio per poter poi ricominciare a giocare a inizio giugno. Questa è sicuramente l’ipotesi più ottimista, che non ci sentiamo di sottoscrivere però (ce lo auguriamo di cuore, ma la realtà è un’altra). Se la situazione fosse peggiore rispetto a questo scenario, è ovvio che la stagione non potrebbe riprendere. Ma se le speranze fossero poi suffragate da buone novità, riteniamo comunque difficile riprendere a tutti i livelli. Se per i professionisti, giocare una gara un giorno sì e uno no potrebbe anche essere possibile, ecco che nei dilettanti tutto è più difficile specie nelle categorie più “basse”. Pensate alla Prima e Seconda Categoria che devono ancora giocare in Toscana 6 gare di campionato, più play-off, play-out e spareggi fra le seconde: teoricamente quindi 9 giornate. Francamente, improponibile. Senza contare che stiamo parlando di ragazzi che lavorano e che in questi mesi non si alleneranno neanche un po’: pensare di giocare con il caldo una partita ogni tre giorni, dopo essere stati fermi 3 mesi, per questi giocatori ci pare fuori dal mondo. E in serie D ed Eccellenza? Qui la situazione è più complessa: ci sono gli spareggi, interessi più grandi e le promozioni/retrocessioni con i professionisti. Insomma, nel vertice del calcio dilettanti l’ipotesi di riprendere l’attività è più probabile, ma riteniamo poco possibile.