Rondinella: al “Torrino” presentata la maglia storica!
Parlare della storia della Rondinella permette sempre di evocare riferimenti sportivi, storici e letterari. Siamo nella San Frediano descritta da Vasco Pratolini, “di là d’Arno, quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la Chiesa del Carmine e le pendici di Bellosguardo”. La società nasce nel 1946, il primo dopoguerra di ricostruzione e speranza, come squadra di quartiere, il ritrovo di quei ragazzi è al Torrino della Guardia, ormai noto come “Santa Rosa”, eretto nel 1324 a difesa della riva sinistra dell’Arno, contro le imbarcazioni nemiche, ancor oggi luogo di aggregazione spontanea. Da allora la Rondinella è un susseguirsi di nomi – ne citiamo uno per tutti, Brunetto Vannacci – e imprese, di altari e polveri, di macerie e ricostruzione. Le ultime svolte avvengono nel 2012 con la mancata iscrizione al campionato e una nuova società “autogestita” che riparte dal basso, quindi nel 2015 l’aggregazione con il Ponte a Greve, fino al 2019 con il ritorno al nome storico Rondinella Marzocco e il presente con la doppia promozione dalla 1a categoria in Eccellenza, e rinnovate ambizioni. Il tutto sotto l’ala vigile, appassionata e protettiva, della Vecchia Guardia e della Gradinata 1946 – ma sono molti altri i gruppi di tifosi formatisi sugli spalti negli anni – , che non hanno mai fatto mancare il loro sostegno, anche organizzativo.
E’ proprio dall’idea dei tifosi che proviene l’iniziativa presentata ieri, 20 ottobre, in un festoso incontro conviviale al Torrino – e dove altrimenti? – di riproporre, coi tessuti di oggi, la maglia storica della Rondinella, bianca con la fascia trasversale rossa e la rondine in volo stilizzata sul petto, come elemento di congiunzione col passato e auspicio di ripercorrerne i fasti, maglia che verrà indossata presto in campionato.
All’incontro, introdotto da Stefano Volpini, detto “Guru”, tifoso anima e cuore che segue la Rondinella fin da quando, 40 anni fa, andava a scuola in Piazza de’ Nerli, e ne è stato anche Presidente dal 2013 al 2015 “…quando nessuno voleva farlo”, hanno partecipato anche Claudio Ancillotti e Luca Mariotti, protagonisti in due diverse epoche di splendore biancorosso, oltre ad una rappresentanza della tifoseria gemellata della Colligiana con lo striscione Gradinata Nord 1922 e Banda Manca.
Proprio Claudio Ancillotti, indimenticato protagonista della Rondinella nelle stagioni in cui vide la luce il “Bozzi” alle Due Strade, è intervenuto con appassionata energia rivolgendosi ai giocatori della rosa 2022-23, presenti pressoché al completo, ricordando come “… la Rondinella nasce e vive un tutt’uno coi suoi tifosi, queste persone non lasciano mai sola la squadra, da quando giocavo ai giorni nostri. Avete addosso una maglia importante, che talvolta mette pressione, ma in loro troverete appoggio e comprensione per qualsiasi problema. Quando segnate per prima cosa andate a salutare loro”.
Dopo l’intervento di Roberto Cirilli, già presidente del Circolo Il Torrino, che ha ricordato le varie fasi di rifondazione e ricostruzione della società, passata negli anni attraverso dubbi, votazioni risolte di misura, fino al presente ricco di prospettive, ha preso la parola il Presidente della società Lorenzo Bosi:
“Ringrazio i tifosi per questa iniziativa che riporta a vivere una maglia storica per la Rondinella. E’ un altro segno che ci distingue, come lo sono sul piano societario il fondo “anti-crisi” che permette di coprire i costi della scuola calcio per i ragazzi di famiglie che non hanno mezzi sufficienti, oppure l’Associazione XIV Maggio che interviene, quando occorre, a sostegno di nostri tesserati per necessità primarie come alimenti, medicine e sostegno allo studio, fino alla maggiore età. La Rondinella è senso di appartenenza, è famiglia, un modo unico di essere gruppo e squadra che abbraccia il settore giovanile e la scuola calcio, i valori in cui crediamo contano più dei risultati”.
Stefano Volpini ha poi rinnovato l’auspicio che la gradinata del Bozzi possa essere finalmente intitolata a Gianluca Barducci, calciante dei Rossi e rugbista nel gruppo che portò in serie A il Cus Firenze nel 1999, scomparso a soli 52 anni nel 2018. Gianluca Barducci, grande tifoso della Rondinella, viene ricordato per il suo impegno sociale con cui ha sempre interpretato lo sport, come un servizio per la collettività, e rimane nel cuore di tutti coloro che lo hanno conosciuto e frequentato.
Al brindisi finale si leva il coro “Noi siamo la Rondinella”… Un pezzo della storia di Firenze.
Edoardo Novelli
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