Presunte Combine – Ecco “l’ordine del giorno”
Ormai ci siamo. Dopo la chiusura delle indagini da parte della Procura Federale, avvenuta prima di Natale, si attende l’atto formale dei deferimenti sulle presunte combine riguardo i campionati di Eccellenza e Promozione 2016/17. La Procura ha già formalizzato la chiusura delle indagini, notificando alle società (e ai relativi avvocati), l’atto dal quale si ipotizza gli illeciti contestati. Le difese hanno ora 60 giorni di tempo per studiare gli atti della Procura e decidere come comportarsi: andare al procedimento e “sfidare” la Procura, credendo e puntando sulla propria innocenza, o chiedere un patteggiamento. Una volta passati i 60 giorni, la Commissione Disciplinare (probabilmente quella Nazionale e non quella territoriale, presieduta dal dottor Compagnini) fisserà la data del procedimento, verosimilmente nel mese di marzo (non prima). Ricordiamo che il patteggiamento non è “automatico”: se una società punta sul patteggiamento, non è detto che questo venga accettato dalla Procura Federale che può decidere di andare fino in fondo, forte delle prove costruite nell’indagine. E inoltre anche se fosse trovato l’accordo fra difesa e Procura, è nella facoltà del Giudice della Commissione Disciplinare “rigettare” l’eventuale accordo di patteggiamento, giudicandolo troppo lieve. Delle volte lo si scorda, ma il patteggiamento è di fatto un’ammissione di colpa accettando una punizione più lieve, anche se giuridicamente non è così ma solo una valutazione di opportunità. Una volta istituito il procedimento (senza quindi il patteggiamento) che non sarà pubblico, questo si svolgerà in modo analogo a un processo della Giustizia Ordinaria: il procuratore della Procura Federale procederà con la discussione, cioè l’atto di accusa con la richiesta di condanna. La Difesa procederà con la propria requisitoria. Dopo di ché, si rimetteranno alla decisione del Giudice della Commissione Disciplinare. Il giudizio finale arriverà in tempi brevi: già il giorno dopo o al massimo entro una settimana, la sentenza sarà quindi pubblicata nel Comunicato Ufficiale del C.R.T. Ricordiamo che la sentenza, se accertata la colpa, deve essere afflittiva, cioè deve portare un effettivo danno alla società colpita. La sentenza è immediatamente esecutiva: se arrivassero punti di penalizzazione, per esempio, sarebbero subito computati in classifica. Le società condannate hanno la facoltà di ricorrere in secondo grado alla Corte d’Appello Federale Nazionale: il ricorso costa 180 euro, e va inoltrato entro 7 giorni dalla pubblicazione della sentenza. Eventualmente, esiste anche il terzo grado, con la Camera di Conciliazione del CONI.