Lorenzo Vitale fa le carte alla serie D
Attento osservatore della categoria che conosce come pochi: Lorenzo Vitale si diletta con l’Almanacco e fa le carte alla nuova stagione della serie D. Dopo l’esperienza al San Donato Tavarnelle, dove in una stagione complicata a livello societario è riuscito a traghettare non senza fatica la squadra alla salvezza, il d.s. è alla finestra, aspetta una chiamata (che per ora non è arrivata) e studia gli organici delle squadre toscane della massima categoria dilettanti. Con noi prova a anticipare i temi dei due gironi che vedono coinvolti sodalizi toscani.
“Nel Girone D quest’anno – spiega il direttore – senza alcun dubbio Piacenza, Pistoiese e Ravenna sono le tre squadre più accreditate, quelle che si giocheranno il campionato. E forse la Pistoiese non è la più forte: non sarà affatto facile precedere le altre due big. E se dovessi scommettere un euro, lo giocherei sul Ravenna. Dietro poi ci sono tante squadre forti che faranno un campionato di alta classifica, dal Forlì al Lentigione, fino al Fiorenzuola che ha cambiato molto ma ha giocatori di livello: sono tutte squadre molto attrezzate. Il Prato? Mi piace per come è stato costruito ma non credo possa competere per la promozione in serie C. Ha però giocatori di valore come Remedi, Gemmi, Marino e Romairone. Credo sia una buona squadra anche il Tau Altopascio che in Simone Venturi una garanzia. Sì, davanti ha perso giocatori del calibro di Capparella e Malva, ma so che dovrebbe prendere a breve Riccobono. Farà sicuramente bene. Conosco meno invece il Tuttocuoio ma credo che una buona metà classifica sia alla portata della squadra di Paola Coia. La Zenith Prato lotterà per salvarsi ma mi pare più quadrata rispetto ad altre 5/6 squadre che credo subiranno un bel distacco in classifica, un po’ come è success l’anno scorso.
“Per quanto riguarda il Girone E – argomenta invece Vitale – non si può non partire da Livorno e Grosseto, ma accanto a queste tre ci metto anche il Follonica Gavorrano che in un organico forte ha inserito giocatori che apprezzo molto come Kernezo, Zini e D’Este. Certo, non ha più Dierna e Ampollini ma si è mosso per avere più gioventù e altrettanta qualità. Sarebbe un errore sottovalutarlo. È chiaro però che Grosseto e Livorno partono un passo davanti, anche solo per le piazze e la storia. I maremmani hanno il vantaggio di aver cambiato poco, andando a migliorare una squadra già fortissima nei pochi punti deboli che aveva. Il Livorno invece ha cambiato tutto, lo ha fatto bene per carità ma ci sta che impieghi un po’ a trovare la quadra. Il Siena? Non mi dispiace: davanti per esempio è molto forte. Ma forse dietro manca qualcosa e non è al livello delle altre. Inoltre ancora non ha una panchina profonda a differenza delle altre big. Fra le altre toscane sono curioso di vedere il Montevarchi, così come penso possa fare bene, magari ai piedi dei play-off, il Seravezza. La Sangio ha tre attaccanti che mi piacciono molto, il San Donato Tavarnelle è squadra di categoria che non avrà difficoltà a salvarsi. Cercheranno poi di stare fuori dalla zona rossa Poggibonsi e Figline e sono convinto che ce la faranno. Vedo magari più difficile la stagione di Ghiviborgo e Terranuova Traiana. Per quanto riguarda le non toscane, l’Ostia è la squadra più forte (ci gioca anche un mio “ex” giocatore come Daniel Kouko), e anche il Flaminia è un’ottima rosa. Ma non credo possano lottare per vincere: le romane raramente lo fanno… Le umbre? Conoscono poco il Foligno ma me ne parlano bene: Trestina e Orvietana potrebbero invece lottare per non retrocedere.
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