Almanacco del Calcio Toscano

Iorio presenta il nuovo Pistoia F.C.

4 giugno 2024, un giorno storico per la nuova Pistoiese. A due mesi esatti dall’arresto di Maurizio De Simone il calcio arancione è tornato a vivere in città con la presentazione del nuovo progetto calcistico guidato da Sergio Iorio. Dopo mesi di rumors, notizie e voci di corridoio, l’imprenditore genovese ha svelato nomi e volti della nuova società nella cornice del Nursery Campus di Via Bonellina, rivelando il proprio progetto per la rinascita dell’Olandesina, al momento rinominata “Pistoia Fc”.
Il dado quindi è tratto, anche se ancora il lavoro da fare è tanto in vista della nuova stagione. E chi meglio del primo dei supporter, Vannino Vannucci, per dare il via ad una giornata fondamentale per il calcio nostrano. «Sergio Iorio ha dimostrato attaccamento ai colori arancioni, essendone tifoso…è però anche un imprenditore, quindi vuole fare le cose in modo ponderato circondandosi di persone di spessore. Prima di lasciargli la parola annuncio, tra l’altro, il raggiungimento di un accordo di sponsorizzazione anche per i prossimi tre anni».
Seguono le parole di Sergio Iorio, presidente della nuova Olandesina: «In primis voglio ringraziare Vannino, è anche merito suo se sono qui. C’è voluto molto lavoro per realizzare questo progetto, anche alla luce delle situazioni degli ultimi mesi col fallimento e tutti i fatti noti. Vannino mi ha dato grande supporto poiché condivide con me valori imprenditoriali e il tifo per questa realtà. Premetto subito che ho un vincolo derivante dalla mia attività imprenditoriale per cui posso acquisire al massimo il 50% di una nuova società: il primo passo è stato quindi cercare dei soci, in primis della zona. Al netto di ciò, posso dire che partiremo con una nuova realtà che temporaneamente si chiamerà Pistoia Fc, non ancora Pistoiese…per quello aspettiamo di completare alcuni aspetti amministrativi con la Federazione. Siamo però molto fiduciosi di riuscire ad avere il nome Pistoiese in tempi brevi, per l’iscrizione al campionato».
Come affermato da lui stesso, Iorio non può acquistare più del 50%…ecco, allora, chi altro farà parte della società arancione: «Il rimanente 50% è di proprietà di una holding che si chiama New Orange, dell’ingegner Domenico Todaro di Tody Eng, che ha uno studio a Firenze, e di Fabio Fossati, ex presidente dell’Aglianese. Ad ora, dunque, siamo tre soci: io, Todaro e Fossati. Questo assetto azionario non è definitivo, però siamo in grado di partire con ambizione. A proposito della ripartenza, volevo il mantenimento della Serie D, che è stato possibile attraverso la matricola dell’Aglianese. Non c’è nessuna fusione, ho parlato ripetutamente con l’amministrazione di Agliana per trovare una soluzione non conflittuale: quella che abbiamo trovato soddisfa tutte le parti, poiché l’Aglianese continuerà ad esistere pur ripartendo da una serie minore». Per far sì che ciò accada, saranno gli Amici Miei a “salvare” il club neroverde, permettendo a quest’ultimo di rimanere in vita. Quali sono stati i passaggi che hanno portato alla realizzazione del progetto di Iorio? «Il processo di maturazione di questa scelta è durato meno di due mesi, l’altra alternativa poteva essere ripartire in serie minori, ma per motivi economici e temporali non volevo appoggiarla. L’obiettivo è quello di creare una società seria con un futuro importante, per cui il primo passo è stato rivolgersi alla Federazione attraverso avvocati specializzati. Dovevamo capire se c’era un’alternativa, e la Federazione ci ha prospettato questa possibilità, col cambio di nome senza fusione per ripartire dalla Serie D attraverso un accordo con l’Aglianese. Voglio ringraziare per l’appunto la Federazione, ho parlato varie volte con Gravina, che ci starà vicino…anche lui ha approvato il nostro progetto».
L’appello iniziale di Iorio, rivolto agli imprenditori locali, non ha suscitato la riposta sperata. C’è però da aspettarsi novità in tal senso? «C’era l’aspettativa di avere una maggior riposta per l’aspetto azionario – ammette l’imprenditore -. Il nostro, però, è un azionariato aperto, quindi l’assetto non è definitivo. C’è l’interesse di imprenditori stranieri a co-investire, ma ci vuole tempo. La partecipazione locale avrebbe fatto piacere, mi auguro che ciò arrivi in futuro».
Nonostante questo, comunque, la nuova Pistoiese è nata, cosa che l’imprenditore genovese era stato vicino a fare già ai tempi di Ferrari. «Il problema che avevo con Ferrari – sottolinea lui – era quello della maggioranza. Ferrari voleva vendere il 100%, e all’epoca potevo contribuire da tifoso ma non come lui voleva. Cos’è cambiato da allora? La drastica fine della Pistoiese. Questo ha fatto prevalere la mia passione, per dare una mano nella difficoltà. Come detto però era necessario trovare gli azionisti”. E a proposito di azionisti, un ruolo decisivo, di fatto, l’ha giocato Fabio Fossati. I rapporti con quest’ultimo non sono però cosa nuova, tanto che Iorio quest’anno era stato visto diverse volte al “Bellucci”, dimostrando quindi “vicinanza” ai neroverdi. «Durante la gestione precedente della Pistoiese Fossati manifestò un interesse ad acquistare il club: lo conobbi in quell’occasione, dato che fu indirizzato a me. Ad essere onesti all’epoca gli consigliai di lasciar perdere per motivi di potenziali rischi. Lui voleva comunque avere una squadra, e quindi ha trovato l’Aglianese acquisendone la maggioranza. Io allora, dato che anche lui non aveva esperienza nel mondo calcistico, gli suggerii le persone che avrebbero lavorato con me nell’ipotetica Pistoiese di Ferrari: Trombetta e Salvatori. Siamo rimasti in contatto, poi, dopo il 14 aprile, la prima domanda per capire se l’idea era percorribile l’ho fatta a lui, dato che serviva il suo benestare per ripartire dalla Serie D». FONTE: pistoiasport.com

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