Il Comitato “L’Eccellenza deve ripartire” scrive al Consiglio Federale
L’Eccellenza, o per lo meno un parte di essa, vuole ripartire. Ecco il comunicato stampa del Comitato “L’Eccellenza deve ripartire”, organismo al quale aderiscono tesserati (dirigenti, calciatori, collaboratori) dei campionati Eccellenza di tutta Italia. Lo scopo è far sentire la voce della categoria, in vista del decisivo Consiglio Federale della FIGC di venerdì 5 marzo 2021. Una seduta che dovrà definitivamente pronunciarsi sulla ripresa del campionato Eccellenza; il comunicato è riferibile ad una collettività e non ad una società in particolare della Toscana, piuttosto che del Lazio o della Sicilia.
Il Comitato “L’Eccellenza Deve Ripartire” in agitazione permanente in attesa delle decisioni del prossimo Consiglio della FIGC previsto nella mattinata di venerdì 5 marzo.
Oltre 500 firme di rappresentanti, atleti e lavoratori, sì proprio lavoratori, questo è il termine giusto come sancito anche dalla recentissima riforma dello sport, circa 100 asd/ssd, firmano l’appello per i vertici della FIGC ed LND e chiedono con forza ed a voce alta il rispetto della propria professione ma soprattutto chiedono di porre termine alla loro battaglia politica che gioca sul lavoro e sulle vite di migliaia di persone.
Tutte le istituzioni, FIGC ed LND ma anche L’Associazione Italiana Calciatori e l’Associazione Allenatori hanno il dovere di tutelare il movimento e di garantire la immediata ripresa delle attività nel rispetto del protocollo sanitario previsto per la serie D al fine di restituire la doverosa dignità a tutti i lavoratori di questo mondo.
Fanno parte dei campionati di Eccellenza in Italia, la Quinta serie del calcio, 470 squadre e 15 mila addetti, abbandonati da quattro mesi dagli organi federali ed anche senza bonus dallo scorso mese di dicembre.
La rabbia cresce quando si apprende che i campionati amatoriali organizzati dagli Enti di Promozione Sportiva sono già ripartiti, mentre la Quinta serie del calcio italiano è ferma per la lentezza delle istituzioni preposte e per questioni politiche estranee a tutti i partecipanti, i quali hanno solo voglia di tornare a svolgere la propria attività sportiva e lavorativa
Di seguito l’Appello al Consiglio Federale
Al Presidente della FIGC dott. Gabriele Gravina Al Presidente della LND dott. Cosimo Sibiliae a tutti i componenti del Consiglio Federale
Illustrissimi,
Chiediamo che venga letto ed esaminato il presente documento nel corso della riunione del Consiglio FIGC del 5 marzo 2021 e ringraziamo per l’attenzione.
Siete chiamati a prendere una decisione definitiva per la ripresa o per la fine di questa stagione dei campionati di Eccellenza ma che per noi, calciatori, allenatori, addetti ai lavori, dirigenti, presidenti, rappresentanti e appassionati del mondo del calcio dilettantistico vale molto di più perché coinvolge le nostre vite, il nostro lavoro e la nostra dignità.
Nei giorni scorsi, con il riconoscimento dei campionati di Eccellenza come d’interesse nazionale, si è riaccesa, inevitabilmente, la speranza di una ripresa, che sappiamo dovrà avvenire in piena sicurezza e secondo i protocolli vigenti in materia sanitaria e per la prevenzione al Covid.
Da qui, si è sviluppato un vero e proprio movimento sui social che ha avuto una risonanza mediatica importante, che mira al prosieguo del campionato. Attraverso un confronto quotidiano sulle problematiche e le possibili modalità di ripresa, abbiamo stilato un documento che vorremmo illustrare agli organi preposti per arrivare al più presto ad una risoluzione della questione, che ci auguriamo, possa protendere verso la continuazione della stagione in corso.
L’Eccellenza deve ripartire innanzitutto perché è un settore che dà lavoro a migliaia di persone: calciatori, allenatori, istruttori, tecnici, magazzinieri, addetti alla manutenzione delle strutture sportive, addetti alla comunicazione. I ristori, bloccati al mese di dicembre, non sono sufficienti, ed in questo momento sono fondamentali finché non si tornerà alle attività sportive. Una situazione transitoria perché l’obiettivo è quello di restituire dignità lavorativa e personale contribuendo allo sviluppo dello sport.
I campi di calcio, in questo caso di Eccellenza, non sono di certo più pericolosi di campi di altre serie e soprattutto di altre situazioni quotidiane, dove il controllo sugli assembramenti è quasi inesistente. Anzi, rispettando un protocollo, cosa che le società hanno sempre richiesto con forza, si ha la possibilità di controllare maggiormente la situazione e di operare in sicurezza.
Inoltre, anche a livello sociale, è più sicuro che gli atleti siano impegnati sui campi, controllati con tamponi ogni settimana, piuttosto che lasciati in giro per le città.
Le società di Eccellenza hanno già sostenuto ingenti investimenti per la stagione 2020-2021, per pagare il fitto dei campi, per l’abbigliamento tecnico, per l’iscrizione e i tesseramenti, per gli anticipi corrisposti ai fornitori e ai collaboratori. Investimenti che, senza ripresa, saranno inevitabilmente persi e potrebbero mettere in seria difficoltà parecchie società di calcio, che potrebbero decidere di abbandonare per sempre. Sono oltre quattro mesi che siamo fermi ed in tutto questo tempo nessuno si è preoccupato di noi, i danni economici ma anche psicologici di questa situazione sono pesantissimi. Questo modo di fare è irriguardoso nei nostri confronti.
Dapprima un immobilismo inaccettabile, poi una lentezza straziante degli organi preposti, ora è tempo di avere risposte per il futuro.
Non siamo diversi dalla serie D, siamo la quinta serie del calcio italiano e meritiamo rispetto e sicuramente più considerazione. E ci lascia ancor di più amareggiati apprendere che le competizioni di calcio degli enti di promozione sportiva stanno ripartendo. Questo è un danno anche per la stessa FIGC, sia economico che di immagine.
Si percepisce che un nodo importante da sciogliere è quello relativo alla copertura economica dei costi della sicurezza. Basta una compartecipazione da parte della FIGC e della LND, un piccolo sforzo. Ma se non si dovesse pervenire ad ottenere un contributo da parte delle istituzioni, se il problema sono i costi da sostenere per il rispetto dei protocolli sanitari, quantificabili in circa 4/5 mila euro a società, siamo disposti a sostenerli direttamente noi.
In questa sede, con la decisione che vi apprestate a prendere, avete il dovere di considerare tutto quanto esposto e di tutelare circa 15 mila addetti, dal punto di vista sanitario e dal punto di vista socio-lavorativo. Dovete, inoltre, assumere le responsabilità delle vostre funzioni, e nella sciagurata ipotesi di chiusura dei campionati di Eccellenza, dovete essere pronti a restituire tutte le spese già sborsate dalle asd/ssd e soprattutto chinare il capo per una delle più grosse sconfitte delle istituzioni che rappresentate che riduce ai minimi termini la reputazione e la fiducia dei sottoscrittori del presene documento e di altre decine di migliaia di sportivi.
In attesa di un positivo e pronto riscontro, rivolgiamo i più cordiali saluti.