Eccellenza – Genovali (Fratres Perignano): “A Lavagna le mie soddisfazioni maggiori!”
Ha da poco compiuto gli anni, festeggiando il suo 26° compleanno costretto in casa come tutti ai tempi del Coronavirus. Spegnendo le candeline avrà espresso un desiderio. Solitamente segreto. Ma facilmente immaginabile di questi tempi. Tornare alla normalità, che per Gianmarco Genovali significa anche campo da calcio. Ma non solo… Genovali durante questa reclusione forzata ha ottenuto, e festeggiato, pure la laurea in Scienze motorie (congratulazioni!). Il jolly difensivo viareggino sino al momento dello stop generale stava vivendo una stagione straordinaria con la rivelazione dell’Eccellenza Fratres Perignano. Gianmarco, come stai vivendo questo momento?
«Questo momento è d’obbligo viverlo “positivamente” perché sennò mentalmente ti butti giù. Cerco di trovare tempo per fare cose alle quali non mi dedicavo magari da tempo. Tra queste la più importante è stata la laurea… con la discussione, ahimè per via telematica, della tesi».
Come ti tieni in forma?
«Fortunatamente a casa ho parecchie attrezzature per fare attività. Abito in una strada privata e qui nel vialetto preparo circuiti di forza e tecnica con l’aiuto di mio padre».
Qualche aneddoto curioso durante il periodo di quarantena in casa?
«Durante la preparazione del video per voi di ‘Palla al centro’: nelle prove è successo di tutto. E poi vi vorrei far vedere le litigate on line giocando a Risiko con Elia Galligani, Stefano Marinai e Leandro Casapieri: le comiche!».
Credi che la stagione la si potrà portare al termine? E se sì… come?
«Non so se torneremo a giocare, ma se torneremo io opterei per velocizzare il tutto. In Eccellenza mancano cinque partite. Si gioca ogni mercoledì e domenica fino alla fine e per chi dovrà svolgere i playoff nazionali non farei andata e ritorno ma partita secca in campo neutro sempre con partite mercoledì e domenica. In un mesetto o poco più farei finire tutto».
La tua squadra è stata l’autentica rivelazione della stagione. Quale il vostro segreto?
«Senza ombra di dubbio il gruppo e la tranquillità che ci trasmette mister Ticciati assieme ad una solida società composta dal direttore generale Frosini, il direttore sportivo Ragoni, il patron Biasci e il segretario Santucci. Senza dimenticare la schiera di dirigenti accompagnatori e staff tecnico, anch’essi fondamentali».
Come valuti la tua annata personale e quella del Fratres Perignano?
«La mia annata personale la valuto positivamente come del resto quella della squadra. Abbiamo tutti fatto benissimo».
Tra i tuoi compagni ci sono tre stranieri fortissimi come Kavtaradze, Igbineweka e Kouko. Chi ti ha sorpreso di più e chi vedi “sprecato” per l’Eccellenza e pronto per categorie superiori?
«Sono tutti e tre veramente forti e ognuno di loro ha dimostrato di poter giocare almeno in una categoria più in su. Igbineweka è il più giovane e la rivelazione. Kavtaradze ha sempre fatto la differenza in Promozione e ora sta facendo bene anche in Eccellenza. Kouko è fortissimo: fisicamente un “animale” ed ha un’eleganza per la categoria unica; attaccante completo di categoria».
Un giorno speri o credi di poter tornare a giocare in Versilia? Dove ti vedresti bene?
«Ho sempre giocato fuori e quando ho giocato a casa, cioè a Viareggio, nonostante la situazione mi sono trovato bene. Mi piacerebbe giocare a casa. Ora come ora in Eccellenza proprio in Versilia c’è solo il Camaiore, poi ci sono Real Forte Querceta e Seravezza ma sono in Serie D e sono già tre anni che io sono “fuori dal giro”. Tutte ottime società… ma ad ora sto da dio a Perignano».
Quale è stato il punto più alto della tua carriera?
«Il punto più alto della mia carriera è stata l’annata 2015/2016 alla Lavagnese. Sono rimasto in D nonostante la fine dell’età da fuoriquota giovane e siamo arrivati terzi in campionato e in finale playoff».
Il miglior allenatore che hai avuto?
«Ogni allenatore ti lascia qualcosa nel bene o nel male ed ho avuto nel mio piccolo la fortuna di trovarne alcuni veramente molto competenti e preparati. Quello che però mi ha fatto svoltare caratterialmente e mentalmente è Andrea Dagnino: l’ho avuto per due stagioni a Lavagna in D».
Il compagno più forte che hai trovato in carriera?
«Per mia fortuna ho avuto la possibilità di giocare con giocatori forti, che hanno fatto o stanno facendo Serie A e B. Però il più forte è David Okereke col quale ho giocato alla Lavagnese. Ora gioca nel Bruges in Belgio e quest’anno ha pure giocato titolare in Champions League contro il Paris Saint Germain».
L’attaccante più difficile da marcare che hai incontrato in carriera? E in questo campionato di Eccellenza 2019/2020?
«Uno dei più difficili che ho trovato è Carlos Franca che attualmente gioca nel Potenza. In questo campionato Sciapi del Fucecchio, Pegollo del Camaiore e Alessandro Remedi del San Miniato Basso».
L’amico più vero che hai nel mondo del calcio?
«Non ne ho uno solo. Tolti i miei molti amici viareggini, direi Federico Brusacà del Ghivizzano Borgo, Nico Lelli del Cenaia e Massimo Lucarelli del Perignano».
FONTE: Pagina Facebook Palla al centro