Eccellenza – Come ci si allena al tempo di Coronarivus? Ce lo dice il preparatore del Poggibonsi
Come ci si allena al tempo di Coronarivus? Ce lo dice il preparatore atletico del Poggibonsi, Piero Migliorini che parla ai canali ufficiali della società: “Per fortuna sono in buona salute. Trascorro le giornate dedicandomi a lavoretti domestici e alla coltivazione dell’orto. Mi mancano tantissimo i giocatori e lo staff giallorossi. Spero di poter riabbracciare tutti molto presto. Abbiamo fornito ad ogni calciatore un programma di lavoro mirato al mantenimento fisico durante questo stop, tuttora a tempo indeterminato. Consiste in un’alternanza tra corsa ed esercizi di forza per l’intero corpo. Naturalmente ognuno deve allenarsi nel rispetto delle norme emanate dal Governo, utilizzando gli strumenti a disposizione all’interno della sua abitazione e soprattutto correndo all’aperto soltanto in luoghi isolati o prossimi a questa. Controlliamo i compiti a casa tramite video che i ragazzi ci inviano, contenenti le loro sedute di lavoro. Potendo esprimere un’opinione personale, ritengo che la stagione sia da considerare terminata anzitempo. Non vedo per quale motivo i dilettanti dovrebbero scendere di nuovo in campo, quando addirittura le Olimpiadi, cioè il massimo evento sportivo planetario, sono state rinviate di un anno. Tanti calciatori poi svolgono una professione principale, perciò un’eventuale ripresa a ritmo forsennato, come quello di giocare ogni tre giorni, impedirebbe ulteriormente di lavorare a persone che per mesi non avranno potuto svolgere il proprio impiego. Nel caso in cui il campionato si riavviasse, cercheremmo di farci trovare pronti, ma ci sarebbe lo stesso il punto interrogativo della tenuta fisica degli atleti: penso che sarebbe da scellerati gettare subito nella mischia dei ragazzi che non si allenano in gruppo da tempo. Dobbiamo rivedere le nostre priorità: il calcio in questo momento è letteralmente l’ultimo dei problemi. Solo quando l’emergenza sanitaria sarà finalmente rientrata, bisognerà valutare con attenzione come procedere. Non appena la vita tonerà normale, sicuramente dovremo abituarci ad un calcio diverso, con sponsorizzazioni molto ridotte, perché le aziende del paese dovranno ripartire e concentrarsi su altro. L’impatto della crisi purtroppo rischia di distruggere il panorama dilettantistico. Concludendo, ci tengo a salutare i tifosi del Poggibonsi, dei ragazzi che frequentano lo stadio sia nella buona che nella cattiva sorte. Consiglio in questo periodo di riscoprire la famiglia, un valore che spesso trascuriamo.”