Cuoiopelli: quale futuro per i biancorossi?
Quale sarà il futuro della Cuoiopelli 1954? Si tratta di una delle domande più “gettonate” del calcio dilettanti toscano in questi giorni. Sul campo un’annata fantastica (per la terza volta in poco più di 5 anni i biancorossi hanno raggiunto la finale play-off del Girone), fuori dal terreno di gioco invece mille problemi. Le voci che circondano la società conciaria sono tutt’altro che rasserenanti: le difficoltà economiche della Cuoiopelli erano note “sottotraccia” e poi sono diventate di fatto pubbliche dopo la finale persa con la Zenith Prato a Larciano. I calciatori aspettano diversi mesi di rimborso, ma soprattutto ci sarebbero delle posizioni pregresse maturate negli anni scorsi molto pesanti. È proprio questo che preoccupa maggiormente, sia per l’entità che per la necessità di dover “rientrare” alla svelta. I nuovi dirigenti subentrati a stagione in corso si sono trovati di fronte a una situazione debitoria molto più ampia del previsto e questo potrebbe portare a un punto di non ritorno. Bocche cucite all’interno della società, ma è evidente che se la Cuoiopelli dovesse iscriversi oggi al prossimo campionato di Eccellenza non ce la farebbe. C’è tempo fino a metà luglio per trovare una soluzione, ma ci vuole liquidità e il complesso industriale conciario non sta purtroppo vivendo un momento positivo. Si potrebbe sperare in una rateizzazione del debito, ma chi se ne fa carico? Al momento non c’è nessuno che pare averne l’intenzione.
Il d.s. Stefano Costa, dal canto suo, sarebbe anche pronto a costruire una squadra con scarse risorse, molto giovane (con tanti 2002, 2003 e 2004), che punti all’obiettivo minimo del mantenimento della categoria, ma in questo momento pare difficile ipotizzare anche questa eventualità. Ci vuole quindi un mezzo miracolo da qui a metà luglio per salvare una società che quest’anno festeggerebbe i 70 anni di storia. Altrimenti la cancellazione dal panorama calcistico sarebbe la diretta conseguenza, con l’eventuale ripartenza dalla Terza Categoria. Chi ama il calcio non può che sperare in un rasserenamento della situazione, ma i presagi sono pessimi.
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