Campionati chiusi in anticipo? In Italia un solo precedente
Teoricamente si riprenderà domenica 5 aprile: lo stop ufficiale, per l’emergenza Coronavirus, è fino al 3 aprile per il calcio dilettanti. Ma fin da quando è stata comunicata questa decisione, in pochi ci hanno creduto davvero: le dichiarazioni, da quelle di Cosimo Sibilia (presidente della L.N.D.), fino a cascata a quelle di Paolo Mangini (presidente regionale), però dovranno essere “aggiornate” e sono parse da subito eccessivamente ottimistiche. Lo stop sarà sicuramente più lungo (visto oltretutto che le scuole sono chiuse fino al 3 aprile e di conseguenza anche gli impianti sportivi, quindi niente allenamenti) e il buon senso ci fa pensare che fino a maggio né scuole né tantomeno i campionati dilettanti potranno ricominciare. E se si andasse ancora più in là? Ufficialmente la Lega Nazionale Dilettanti ha dichiarato che non esiste un Piano B (cioè la “ripartenza” dopo Pasqua), né tantomeno un Piano C (la “non ripartenza” assoluta). Una posizione che nasconde in realtà la volontà di prendere tempo perché le norme della Figc (le famigerate NOIF) non prevedono alcuna soluzione in questo caso, c’è insomma un vuoto normativo. Ci auguriamo quindi che l’ufficio legale della L.N.D., e magari anche quello della F.I.G.C., stiano studiando qualcosa: se per i prof una “ripartenza” a inizio giugno permetterebbe anche la conclusione della stagione (ovviamente dopo lo spostamento degli Europei), calendarizzando eventualmente una partita ogni tre giorni, ecco che nei dilettanti è tutto chiaramente improponibile (senza contare lo stop forzato che sarebbe di tre mesi…).
E allora? E allora la cristallizzazione delle classifiche a ora diventerebbe un’ipotesi reale? Difficile dirlo anche perché non esistono precedenti… o meglio, uno sì! Solo una volta in Italia il campionato di serie A (l’unico sul quale esiste una “storiografia” completa) non è stato portato a termine secondo calendario: ci riferiamo alla stagione 1914/15, interrotta in anticipo per l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale. Eppure quel campionato è stato assegnato in via definitiva lo stesso… Brevemente, allora il campionato di serie A si chiamava Prima Categoria ed era diviso in aree geografiche (il campionato unico arrivò solo nel 1929), nelle quali le squadre del Nord la facevano sempre da padrone: si sfidavano nella finale le due vincenti del gironcino finale del Nord e del Centro-Sud. Ma in realtà non solo non si giocò la finalissima ma nemmeno i due gironcini di qualificazioni furono portati a compimento, visto che nel Nord mancava ancora una giornata e nel Centro-Sud la Lazio aspettava la vincente della semifinale di zona fra Internazionale Napoli e Naples. Eppure, nonostante sia da allora in corso una disputa per l’assegnazione dello Scudetto, la Figc ha poi assegnato il titolo al Genoa (provvisoriamente primo nel girone del Nord, a una giornata dal termine). Conterà qualcosa tutto ciò? Pensiamo di no, ma la storia è bella e vale la pena conoscerla: clicca qui per la stagione in dettaglio raccontata da Wikipedia.