Almanacco del Calcio Toscano

Biffoni (ANCI): “Tavolo a tre con CRT e gestori utenze? Disponibile, ma nessuno mi ha chiamato”

Mille, un milione, un miliardo di problemi: l’Emergenza Coronavirus ha stravolto il nostro mondo negli ultimi mesi, e il calcio dilettanti ovviamente non fa specie e sta pagando le proprie conseguenze. Mentre si attende la decisione dello stop (riteniamo davvero “scandaloso” che la Figc e la Lega Nazionale Dilettanti, in particolar modo, ancora non l’abbia deciso, a differenza di TUTTE le altre federazioni nazionali), si cercano soluzioni per tamponare la crisi. Una di queste, promossa già un paio di mesi fa dal presidente del Comitato Regionale Toscano Paolo Mangini, era la possibilità di trovare un accordo con i gestori delle utenze per tariffe agevolate. E allora siamo andati a sentire il presidente regionale dell’ANCI Matteo Biffoni, nonché sindaco di Prato dal 2014, per capire se effettivamente qualcosa in questi due mesi è stato fatto.

“Sinceramente – ci risponde il primo cittadino pratese – non ho mai ricevuto nessuna chiamata da parte del Coni, della Figc o del Crt a questo proposito. Ma sono assolutamente disponibile. Anzi, vi dirò di più: a livello di Comune di Prato abbiamo già fatto una cosa simile con Estra che è il gestore dell’energie per gli impianti sportivi. E qualche risultato lo abbiamo ottenuto perché sono stati bloccati (non annullati) i pagamenti delle utenze; noi ci siamo mossi anche per i canoni. Comunque se mi chiamano, possiamo organizzare una cosa simile, ma mi devono chiamare… Sicuramente, comunque ci dovrà essere un sostegno dallo Stato: so che le società calcistiche di Prato stanno elaborando un documento con richieste alle istituzioni centrali”.
Quale è la questione generale degli impianti a Prato? E dei lavori?
“Intanto lunedì siamo ripartiti con i lavori un po’ dappertutto. Vado un po’ random, ma ricordo che è uscito il bando per gli impianti di Paperino, sono ripartiti i lavori al Prato Nord, così come gli spogliatoi nuovi alla Zenith Audax, o la piscina a Mezzana. Come Comune di Prato non abbiamo distolto nemmeno un euro dall’impiantistica sportiva”.
Come ne uscirà lo sport di base da questa tempesta?
“Posso parlare per Prato: ovviamente tutte le società hanno i loro problemi e nessuno naviga nell’oro, ma complessivamente la salute delle società sportive pratesi, prima dell’Emergenza Coronavirus, era buona. Io credo e sono fortemente convinto che lo sport di base non può non esserci oggigiorno nelle nostre città: il calcio in particolar modo fa parte della nostra cultura e della nostra vita quotidiana: si tornerà a giocare perché la competizione e la partita fanno parte di noi e dei nostri ragazzi. Non è pensabile una comunità cittadina che non giochi a pallone o a pallacanestro. Certo, ci saranno difficoltà, anche grosse, ma poi prevarrà la voglia di tornare a divertirci, quindi non credo che le società siano davvero a rischio di sopravvivenza. Paradossalmente, sono più tranquillo per le società sportive che per il mondo dei bar, ristoranti o parrucchieri. Le istituzioni devono lavorare per mettere in grado le società di passare la burrasca attraverso sostegni economici”.
Questione LungoBisenzio e rapporti con il Prato… nella prossima stagione dove giocherà la società di Toccafondi?
“Non ne ho idea, non lo so proprio, lo dovete chiedere alla società della famiglia Toccafondi. Il LungoBisenzio è di proprietà del Comune, verrà affidato attraverso un bando: non ci sono diritti divini, si seguono le regole e si applica la normativa vigente. Chi vuole il LungoBisenzio, se lo può prendere al prossimo bando che sarà nell’estate. Nell’ultimo, quello fatto in inverno, era stato manifestato solo un interesse della Zenith Audax che poi però non si è concretizzato. In quali condizioni è lo stadio? Direi discrete, considerato che sono due mesi che non è più frequentato né utilizzato. Ovviamente il terreno di gioco non è assolutamente in condizione, ma i lavori per i quali fu chiuso a suo tempo sono stati realizzati; unica cosa è che se dovesse essere adesso utilizzato fra i professionisti, dato che nel frattempo qualche regola è cambiata, vanno fatti altri lavori, come quelli dell’illuminazione”.