Media punti: questo il criterio per decidere le promosse?
In questi giorni caldi si discute sul significato del “merito sportivo” e sulla questione “media punti”. In vista dello stop forzato dei campionati e della probabile scelta obbligata di promozioni (e retrocessioni) a tavolino, ecco che siamo andati a cercare di capire meglio come potrebbe funzionare il meccanismo. Prendendo spunto da quanto scrive l’amico e collega di www.romagnasport.com Mirco Mariotti, ecco la situazione che in Toscana presenta ben 4 casi (ovviamente non siamo secondi a nessuno, nemmeno in questa “classifica”…). Ringraziamo il collega e vi proponiamo quanto scritto da lui, integrato da alcune nostre considerazioni:
Tutto ciò nasce dalla vicenda che coinvolge, in primis, la Lega Pro che porterà al Consiglio Federale una proposta che vedrebbe promosso nella serie cadetta il Carpi, terzo in classifica nel girone B, assieme a Monza, Lanerossi Vicenza e Reggina, per il miglior coefficiente punti (2,038) nei confronti di Reggio Audace (2.037) e Bari (2.000). Ribadendo che si tratta di una proposta e non di una sentenza definitiva, e che le due società, che verrebbero penalizzate da questo eventuale verdetto, avrebbero tutto il diritto di fare ricorso, bisogna ricordare una cosa fondamentale. Ci si dimentica che la disegualità delle partite disputate nei tre gironi di Serie C è dipesa principalmente da cause di forza maggiore, da ordinanze e decreti da rispettare senza se e senza ma, per salvaguardare principalmente la nostra vita. La pandemia in Italia ha provocato oltre 30.000 morti e, ad oggi, si sta ancora discutendo se la Serie A andrà in campo o meno, seguendo un protocollo sanitario di difficile attuazione. Utilizzare il coefficiente punti per determinare un verdetto decisivo ai fini di una promozione, è sicuramente il sistema più logico e sensato, peraltro previsto dalle Noif e, soprattutto da un esortazione della UEFA che, in caso di chiusura anzitempo dei campionati, chiede di utilizzare il “merito sportivo” acquisito in campionato. Ovviamente c’è chi non è d’accordo su questa proposta, perché sarebbe utilizzato un criterio discutibile, e chi è parte in causa, è corretto che esprima una sua opinione e che si affidi agli specialisti del diritto sportivo per avere dei responsi differenti da questo.
C’è solo un piccolo particolare. Non è l’unico caso in Italia, ma sono ben 30 i campionati, compreso il girone B di Serie C, su cui si dovrà discutere sulla validità o meno di decidere chi verrà promossa nella categoria superiore, visto che, a quanto pare, promozioni e retrocessioni dirette, nonostante la proposta di Ghirelli sottoscritta dalla maggioranza delle società di Lega Pro, pare verranno garantite dal Consiglio Federale perché pare non si possa intervenire sui format dei campionati. E se il Carpi non ha la certezza di essere promosso in Serie B, delle spiegazioni vorrebbero averle tante altre società che si trovano in una situazione paradossale. Nella gran parte dei 30 casi che ci sono attualmente in Italia (di cui ben 4 in Toscana!), molte società si trovano al secondo posto, se non addirittura al terzo, con un coefficiente più alto di chi le precede, semplicemente perché vittime del calendario. Infatti molti di questi “imprevisti” sono pervenuti nei gironi “zoppi”, ovvero con un numero di partecipanti dispari, o perché mancano dei recuperi da effettuare. Società penalizzate magari perché avevano già effettuato il turno di riposo, mentre le capoliste, al momento della sospensione del campionato, hanno raccolto più punti in classifica, ma con una partita in più. Con tutto il rispetto per le potenziali prime in classifica, siamo proprio sicuri che non possano tenere conto del coefficiente punti, visto che tutte le classifiche, dalla Serie A alla Terza Categoria, dovranno essere determinate dalle stesse modalità? Giudicate voi…


