Serie D: annullare tutto? Impossibile. Ecco le ipotesi al vaglio
Facciamo la solita premessa: in questo momento storico le priorità sono altre e ce ne rendiamo conto perfettamente. Ma su questo sito si parla di calcio dilettanti e quindi è anche nostro dovere cercare di informare su ciò che succede (o potrebbe succedere) nel nostro mondo.
Detto questo, negli ultimi giorni si sono moltiplicati sia sui social da “semplici” addetti ai lavori e tifosi, sia sugli organi di informazione (non ultimi quelli del d.s. del Ghivizzano Pacitto e del d.g. dell’Aglianese Ciatti su questo portale) gli appelli ad “annullare la presente stagione” vista la situazione eccezionale che il paese sta vivendo. Il partito di quelli che vorrebbero ripartire a settembre con una nuova stagione, ma con gli organici “cristallizzati” a ora, si sta ingrossando giorno dopo giorno. Naturalmente niente di ufficiale c’è al momento, ma proviamo a concentrarci sulla serie D, la base del calcio nazionale (“sotto” si comincia a parlare di calcio regionale infatti). Proviamo cioè a ipotizzare i vari scenari.
Due cose si possono probabilmente escludere con una certa sicurezza: che i campionati vengono annullati come se non si fosse giocata nemmeno una gara e che le classifiche di ora siano “fotografate” e diventino quelle definitive. Come si può annullare una stagione nella quale si è giocato il 75%-80% delle gare? Andatelo a spiegare a chi ha fatto investimenti ingenti nell’annata, al Palermo per esempio che è primo con 7 punti di vantaggio a 8 giornate dal termine. Crediamo sia impossibile. Così come è impossibile che le classifiche siano definitive e che si possa promuovere o retrocedere squadre in base all’attuale piazzamento (lo ha detto chiaramente anche Sibilia): per esempio, due retrocessioni o quattro per girone? Anche questo ci pare uno scenario inimmaginabile. E il Dipartimento Interregionale lo sa bene e queste due ipotesi non le vuole prendere in considerazione.
La stagione insomma va portata in fondo, ma come? Sicuramente verrà presa una decisione che creerà scontenti e malumori, ma vista l’eccezionalità della situazione non può essere fatto diversamente e per certi versi non vorremmo essere nei panni di chi decide. L’ipotesi che svolgerebbe meno le abitudini sarebbe quella di concludere l’annata entro (o in prossimità) del 30 giugno. Il sogno è riprendere a giocare a inizio maggio, ma ci pare una possibilità molto remota, anzi impossibile! Vorrebbe dire che a metà aprile riprendono gli allenamenti (almeno 3 settimane prima del nuovo “debutto”…): impensabile! E allora ecco che c’è una data limite oltre la quale non si può andare se si vuole concludere l’annata “nei termini regolari”: riprendere gli allenamenti a metà maggio e giocare da domenica 31 maggio ogni tre giorni, utilizzando così 5 domeniche e 4 mercoledì magari in notturna (fino a domenica 28 giugno). Nove giornate disponibili per poi disputare a inizio luglio i play-off (che però potrebbero anche “saltare” vista la scarsa importanza che rivestono) e play-out. Nel caso purtroppo possibile, in cui fossimo a maggio ancora in piena emergenza, tutto potrebbe slittare a fine agosto, con le ultime giornate della stagione 2019/20 compresse fino a fine settembre, poi uno stop di qualche settimana per il mercato (che invece sarebbe “bloccato” in estate) e via da novembre alla nuova stagione che si concluderebbe a giugno del 2021 e non più a maggio, sfruttando anche qualche turno infrasettimanale e sacrificando magari le Coppe. Quest’ultima è un’ipotesi valida anche per i campionati regionali dall’Eccellenza in giù.
Intanto anche le Olimpiadi sono state rinviate: noi restiamo dell’idea che riprendere l’attività prima dell’estate sia un’ipotesi irrealizzabile.